domenica 8 novembre 2015

Il referendum sul nucleare: Wikiradio Oggi di lunedì 9

Lunedì 9 alle ore 11:30 WikiradioOggi sarà dedicata al referendumsul nucleare.

Ventotto anni fa, l'8 e 9 novembre del 1987, gli Italiani, a grande maggioranza, votarono per abrogare le tre seguenti norme:
1) attribuire al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) il potere di determinare le aree dove insediare le centrali elettronucleari, nel caso non lo facessero le Regioni; 
2) autorizzare l'Enel a versare contributi a Regioni e Comuni in proporzione all'energia prodotta sul loro territorio con centrali nucleari o a carbone; 
3) consentire all'Enel di «promuovere la costruzione» di impianti elettronucleari «con società o enti stranieri» o anche «assumere partecipazioni che abbiano come oggetto la realizzazione e l'esercizio di impianti elettronucleari» all'estero. 






L’anno precedente, nell’aprile 1986, a Chernobyl (attuale Ucraina) si verificò un terribile incidente nucleare; nell’edificio del reattore 4 della centrale ci fu un’esplosione che sviluppò radiazioni 200 volte superiori a quelle delle bombe atomiche americane. Le radiazioni investirono anche Danimarca, Scandinavia e persino l’Italia. Ancora oggi è impossibile sapere quante siano le effettive vittime dell’esplosione nucleare, ma si calcola che almeno 4000 persone, nel corso degli anni, si siano ammalate di tumori riconducibili agli effetti delle radiazioni.

8 novembre 1934, il Nobel a Pirandello

L'8 novembre del 1934 lo scrittore siciliano Luigi Pirandello riceveva il Premio Nobel per la Letteratura "per il suo audace e ingegnoso rilancio dell’arte drammatica e scenica".

Pirandello nacque a Villaseta, contrada Caos, vicino ad Agrigento. Così lui descrive la sua nascita


“Una notte di giugno
caddi come una lucciola
sotto un gran pino solitario
in una campagna
d’olivi saraceni
affacciata agli orti
d’un altipiano
d’argille azzurre
sul mare africano”.



La casa è diventata un Museo: alle pareti ci sono le foto e le locandine degli spettacoli tratti dalle sue opere. E oggi lo scrittore (morto nel 1936), "riposa" proprio nel luogo in cui amava passeggiare e rilassarsi, dove c'era quel "gran pino solitario" da cui si domina il "mare africano". Lì, infatti, ci sono le sue ceneri.





Pirandello ha una lontana parentela con lo scrittore Andrea Camilleri, il "papà" del Commissario Montalbano. I due si incontrarono solo una volta, quando il premio Nobel andò a trovare la cugina (nonna di Andrea Camilleri, che all'epoca era un bambino). Camilleri descrive quest'incontro nel libro "Il gioco della mosca". 

[...] un pomeriggio, verso le tre di dopopranzo, mentre me ne stavo in mutande a leggere un libro della collana Mondadori che si chiamava Il romanzo dei ragazzi, e i miei saporitamente dormivano — faceva caldo — sentii bussare alla porta e andai ad aprire. Il cuore mi fece un balzo. Davanti a me c'era un vecchio che mi sembrò gigantesco, con la barba a pizzo, vestito con una divisa che pareva d'ammiraglio, feluca, mantello, spadino, alamari, oro a non finire ricamato dovunque. Non sapevo allora che quella era la divisa di accademico d'Italia. Mi guardò, mi domandò con un accento delle nostre parti:
«Tu sei nipote di Carolina Camilleri?».
«Sì» risposi tremando, quell'uomo era veramente scantusu.
«Me la puoi chiamare? Digli che c'è Luigino Pirandello che la vuole vedere».
Entrai nella camera della nonna, la svegliai scuotendola.
«Nonna, di là c'è uno che si chiama Luigino Pirandello».
La nonna saltò dal letto, buttò stralunata i piedi per terra, ebbi l'impressione che si fosse messa a lamentarsi mentre affannosamente si rivestiva. La sua reazione mi spaventò di più. Corsi in camera da letto dei miei genitori, li svegliai, dissi che di là c'era un uomo scantusu che si chiamava Pirandello e che voleva vedere nonna Carolina. La reazione di papà e mamma letteralmente mi atterrì. Scappai verso un rifugio che sapevo sicuro ma prima ebbi modo di vedere lo scantusu e mia nonna abbracciati, lei piangeva, lui la teneva stretta, le batteva una mano dietro le spalle e diceva che pareva si lamentasse:«Ah, la nostra giovinezza! La nostra giovinezza! » [...]




Con questa simpatica descrizione di Pirandello "u scantusu" (spaventoso, n.d.r.) agli occhi di un bambino ignaro di avere di fronte a sé un mostro sacro della Letteratura e della Drammaturgia, vogliamo ricordare il grande Premio Nobel.






Seconda puntata di "Storie e personaggi del Novecento": Gino Paoli

Continua la rassegna di Radio Il Discobolo sui grandi personaggi del '900. Lunedì 9, alle 10 (e poi in replica martedì alle 18, sabato alle 21) vi proporremo un'intervista a Gino Paoli



Gino Paoli, classe 1934, ha alle spalle oltre 50 anni di carriera come cantautore e musicista (il primo disco risale infatti al 1961), sei partecipazioni al Festival di Sanremo e qualche scandalo; il primo negli anni Sessanta, quando ebbe una relazione con Stefania Sandrelli (che allora era minorenne) dalla quale nacque la figlia Amanda. Paoli era già stato sposato e aveva già un figlio (Giovanni). Altro scandalo lo travolge all'inizio di quest'anno, quando viene indagato per evasione fiscale.

Paoli, attivo anche sul fronte politico, è stato deputato e assessore alla cultura di Arenzano.

Autore per altri, talent scout, aperto a collaborazioni con moltissimi artisti (la più famosa quella con Ornella Vanoni), Paoli ha composto e cantato alcune tra le canzoni più famose della musica italiana, da "La gatta" a "Il cielo in una stanza", da "Sapore di sale" a "Senza fine", reinterpretate da Mina, Vanoni e tanti altri.

www.wikipedia.it


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