Il 26 novembre 1865 usciva "Alice's Adventures in Wonderland" (Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie) di Lewis Carroll. Compie dunque 150 anni uno dei romanzi più letti, amati e controversi della letteratura inglese. Un libro che è ricco di simbolismo, al limite tra il sogno e la realtà.
Lewis Carroll è lo pseudonimo di un insegnante di matematica, il reverendo Charlese Lutwidge Dogdson e Alice esisteva davvero: era la figlia del direttore della scuola dove insegnava il Reverendo.
Il libro ha un seguito: "Alice attraverso lo specchio": nei film, però, spesso compaiono elementi appartenenti a entrambi i romanzi. Nel suo viaggio, iniziato seguendo un coniglio bianco, la piccola Alice incontra personaggi alquanto bizzarri: animali parlanti, gatti che spariscono lasciando solo il sorriso, neonati che si trasformano in porcellini... Tutti dicono cose apparentemente senza senso, lei cresce e rimpicciolisce a seconda di quello che mangia e beve: è un mondo di pazzi, che però le piace moltissimo, un mondo in cui è possibile tutto e il contrario di tutto.
Tradurre il romanzo è un'impresa decisamente ardua, a causa dei moltissimi giochi di parole che Carroll introdusse e che difficilmente sono riproducibili in una lingua diversa dall'inglese. Chiunque si sia cimentato con la traduzione ha dato alle avventure di Alice un'impronta personale.
La prima trasposizione cinematografica del romanzo risale al 1903 (era un corto di 12 minuti), l'ultima è quella di Tim Burton del 2010 (dove Alice, ormai adulta, ritorna nel Paese delle Meraviglie per salvarlo), ma quella più famosa è probabilmente il cartone animato della Walt Disney, uscito nel 1951.
Per tutte le altre informazioni su Alice: www.wikipedia.it
Che dire? Buon compleanno, Alice!
"Ma io non voglio andare tra i matti" osservò Alice.
"Beh, non hai altra scelta" disse il Gatto "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta".
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