venerdì 20 novembre 2015

La nuova settimana del Discobolo: da Kennedy a Collodi, passando per Sergio Endrigo

È arrivato il venerdì e, quindi, il nuovo palinsesto di Radio Il Discobolo, con le trasmissioni che ci terranno compagnia da domenica 22 a sabato 28.



Per la rubrica "Un secolo fa... storie e personaggi del Novecento" vi proporremo un'intervista a Sergio Endrigo

Ogni giorno ascolteremo Wikiradio Oggi: domenica, 52° anniversario dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la trasmissione sarà dedicata proprio al 35° Presidente degli Stati Uniti, ucciso a Dallas il 22 novembre 1963. 
Si parlerà poi del "babbo" di Pinocchio, lo scrittore Carlo Collodi e, sempre in ambito di letteratura, di Ernest Hemingway e, per finire la settimana, dell'invenzione del fonografo.

Speciale Wikiradio, invece, ci racconterà la storia del Quartetto Cetra



E ovviamente non mancheranno gli appuntamenti con la musica napoletana, i "fatti e rifatti" e tutto ciò che conoscete benissimo. 
Continuate a seguirci su www.ildiscobolo.net; se ci ascoltate da dispositivi Android, su http://178.32.137.180:8544/stream

Il palinsesto completo: www.ildiscobolo.net

Vi ricordiamo inoltre che ogni settimana il nostro Walter Martinelli ci tiene compagnia con "Cara Radio...". Se c'è una canzone che volete ascoltare, dedicandola a qualcuno, non dovete far altro che richiederla nell'apposito spazio sulla home page. 

L'eccidio di Pietransieri 72 anni dopo su Wikiradio Oggi

Il 21 novembre del 1943 era domenica: a Pietransieri, frazione del comune di Roccaraso (L'Aquila) si compie uno spaventoso eccidio a opera dei soldati tedeschi. Muoiono 128 persone inermi, tra cui 60 donne, 34 bambini al di sotto dei 10 anni (tra cui uno di un mese) e alcuni anziani. Il massacro, iniziato con un mitragliamento di animali, si compie senza motivazioni documentate, ma solo con il sospetto che la popolazione sostenesse i partigiani.



All'eccidio sopravvisse una bambina di sei anni, Virginia, salva perché venne protetta dalla madre. Le vittime furono poi abbandonate dalla boscaglia, ricoperte dalla neve. Furono ritrovate nell'estate del 1944.


Dell'eccidio di Pietransieri, nel 73° anniversario, si parlerà sabato 21, alle 11:30, nella trasmissione Wikiradio Oggi, in onda su www.ildiscobolo.net o, per dispositivi android, su http://178.32.137.180:8555/stream.


giovedì 19 novembre 2015

Nilla Pizzi e quella "Luna caprese"... (di Enzo Giannelli)



Vi proponiamo un articolo di Enzo Giannelli, critico musicale e collaboratore di RadioIlDiscobolo, su Nilla Pizzi e la canzone "Luna Caprese". L'articolo è uscito sulla rivista "Sì" del dicembre 2013.


Scolpiti su una lastra di marmo affissa sul muraglione che costeggia la banchina del porto, i preziosi versi della splendida Luna caprese salutano i visitatori di Capri appena sbarcati sull'isola.
Scritta nell'ottobre del 1952 dal napoletano Augusto Cesareo (classe 1925), poeta di rara delicatezza, apprezzato giornalista e brillante cronista mondano (che morirà suicida nel 1961), la canzone venne musicata nella primavera del 1953 da Luigi Ricciardi (anche lui nato a Napoli nel 1925), ex bambino-prodigio che, appena dodicenne, era già pianista nella famosa orchestra del padre Vincenzo.
Dotata di una elegante e raffinata melodia a tempo di beguine, la cui ariosità ricorda molto da vicino l'atmosfera e le intenzioni della serenata, Luna caprese si apre con un canto a fronna, mescolando con grande abilità sospiri d'amore e velati echi turistici, ravvisabili in quell'iniziale pennellata altamente poetica, quando compaiono le stelle a prima sera, mentre la luna illumina Tragara, che si rispecchia nel mare, e fascia d'argento i faraglioni.

“QUELLA VOLTA, CON IL MAESTRO GANGI ALLA CHITARRA.
CHE INCISIONE!”

Nilla, una voce e “solo” una chitarra
Lanciata nell'estate del 1953, sotto il cielo stellato di Anacapri, da una Nilla Pizzi in stato di grazia, che ricevette ben otto richieste di bis da un pubblico osannante, la canzone divenne famosa in tutto il mondo e conobbe poi una seconda giovinezza al principio degli Anni Sessanta, grazie alla rivisitazione di Peppino Di Capri e dell'americana Connie Francis.
Rientrata a Torino, Nilla registrò Luna Caprese con il solo accompagnamento della chitarra
di Mario Gangi.
Ma i rapporti della cantante si erano ormai guastati, sia con la casa discografica Cetra (che l'artista stava lasciando per passare alla Rca), sia con il maestro Angelini (con il quale la Pizzi non cantava più, tanto che, nei suoi ultimi dischi per l'etichetta torinese, è accompagnata dal complesso di Franco Riva).E il nastro con l'incisione di Luna caprese venne quindi ignorato, finendo poi nel dimenticatoio.

Il ritorno a Capri, sempre con la Luna
Alla fine dell'estate del 1955 – ormai bionda, magrissima, in procinto di partire per la sua prima tournée americana – Nilla tornò a Capri, invitata a partecipare al Premio Capri, che vinse
lanciando Suspiranno mon amour (altra canzone di Augusto Cesareo, questa volta su musica di Ettore Lombardi), e si fermò poi a Napoli per prendere parte alla Piedigrotta Cioffi, dove tenne a battesimo con grande successo Sole giallo.
Una sera, invitata a uno spettacolo ai Campi Flegrei, Nilla si presentò al pubblico in un abito di Sangallo celeste con fascia di raso azzurro in vita, riproponendo Luna caprese.
E fu di nuovo trionfo.
Soltanto allora la Rca pensò di rilevare dalla Cetra il famoso nastro dimenticato e realizzò il 78 giri (Rca A25V 0253) di Luna caprese. Poco dopo la canzone venne messa sul mercato anche nella versione a 45 giri, conoscendo in breve tempo un successo universale.





"... nella fatica del tuo sorriso, cerca un ritaglio di Paradiso..." 45 anni fa usciva "La buona novella".

Esattamente 45 anni fa, il 19 novembre del 1970, usciva il concept album "La buona novella", quarto disco in studio di Fabrizio De André
L'album è ispirato ai Vangeli Apocrifi e racconta la storia della Sacra Famiglia, partendo dall'infanzia di Maria fino alla morte di Gesù. 



Secondo la tradizione degli Apocrifi, la buona novella è raccontata dal punto di vista più umano e meno spirituale, basti pensare al canto di Maria ai piedi della croce, nella struggente "Tre madri" (non fossi stato figlio di Dio, t'avrei ancora per figlio mio.) o alla rilettura dei Dieci Comandamenti da parte del ladrone Tito (il ladrone pentito crocifisso assieme a Gesù): il settimo dice non devi ammazzare, se del Cielo vuoi esser degno. Guardatela oggi, questa legge di Dio, tre volte inchiodata nel legno. Guardate la fine di quel nazareno e un ladro non muore di meno... nella canzone Il Testamento di Tito.

A detta di De André questo è uno dei suoi lavori più riusciti, se non il migliore.
Nel 2000 ha ispirato uno spettacolo teatrale con Lina Sastri e Claudio Bisio

45 anni dopo, "La buona novella" è ancora tra gli album più amati e apprezzati di Faber: quindi, forse, De André aveva ragione... 

(Claudia Bertanza)


La grande voce di Ella Fitzgerald su Radio Il Discobolo

Wikiradio Oggi di venerdì 20 (ore 11:30) sarà dedicata a Ella Fitzgerald, cantante statunitense nata nel 1917 e scomparsa nel 1996. Nota anche come Lady Ella o First Lady of Song, è stata in attività per ben 59 anni, vendendo circa 40 milioni di copie di dischi (ne ha incisi una settantina).

"Ella Fitzgerald (Gottlieb 02871)" di William P. Gottlieb - http://www.loc.gov/item/gottlieb.02871/.

Considerata una delle migliori interpreti jazz della storia, la Fitzgerald nella sua carriera ha vinto 13 Grammy: la sua voce aveva un'estensione di oltre 3 ottave e si esibiva spesso nello scat, una tipica tecnica vocale jazz di cui è considerata la maggior esponente di tutti i tempi. I suoi scat, infatti, duravano cinque minuti e oltre, mantenendo sempre una perfetta impronta melodica.

Ulteriori informazioni: www.wikipedia.it











mercoledì 18 novembre 2015

"Una serata per Pippo Barzizza" sabato e domenica su Radio Il Discobolo

GENOVA- Si è svolta ieri sera a Palazzo Ducale a Genova "Una serata per Pippo Barzizza", nel corso della quale è stato presentato il documentario "Una vita per la musica", dedicato al grande musicista e direttore d'orchestra. Il filmato, costruito con rari filmati d'archivi, è stato introdotto dal figlio Renzo, presente in sala assieme alla sorella Isa. 


C'era anche Radio Il Discobolo e Freddy Colt ha preparato per voi un interessante servizio, che andrà in onda sabato 21 alle 11 e alle 19,15 e domenica 22 alle 16:30 e alle 22:30. 

Non perdetevelo! 

Agnese Sanna, musicista


Isa Barzizza

Freddy Colt


Foto di gruppo con Giorgio Lombardi

Foto di gruppo con la nostra Laura Rossi





Pippo Barzizza
Pippo Barzizza nasce a Genova il 15 maggio del 1902. Da giovanissimo impara a suonare il violino.
Studente di ingegneria, trascura gli studi per esibirsi nei locali della sua città: la musica è la sua vera vocazione.

Strumentista inquieto e curioso, dal violino passerà al pianoforte, alla fisarmonica, al sax e alla batteria, fino ad approdare ai ‘nuovi lidi’ della composizione e dell’orchestrazione. Dopo aver lavorato come strumentista nelle formazioni orchestrali dirette dai Fratelli Di Piramo, inizia a dar vita a formazioni di cui è arrangiatore e direttore - Ricordiamo a tal proposito la leggendaria "Blue Star", con la quale debutta a Milano nel 1925.

Il successo non tarda ad arrivare: il suo stile alla ‘americana’ - con molto swing, e sezione fiati in evidenza - è innovativo e colpisce.

Nel 1936 diviene direttore stabile dell’Orchestra Cetra con la quale trasmette dalla Radio Nazionale (Eiar). 
La collaborazione con cantanti di successo - Alberto Rabagliati, Norma Bruni, Silvana Fioresi, Otello Boccaccini, Trio Lescano, Natalino Otto... e la trasmissione via etere segnano il successo su larga scala.
La sua "Canzone del Boscaiolo" è sulla bocca di tutti, così come "Sera", la sigla di chiusura della sua band.
A contendergli la ‘palma’ della popolarità e della critica è Cinico Angelini, fautore di un’orchestrazione meno ritmica, più tradizionale e melodica.

Tra gli anni ’30 e gli anni ’40 si intensifica, in quel di Torino, la sua carriera di compositore.
Passa con disinvoltura da un genere all’altro, una summa dei generi musicali in voga nell’Italia di quegli anni.
Poi c’è la guerra, ma la sua attività durante e dopo di essa continua, per oltre un decennio, approdando nel dopoguerra alla musica per il cinema.

Sposato felicemente, Barzizza ha avuto due figli: Isa, destinata a diventare una famosa soubrette nonché attrice per il cinema, la tv e il teatro, e Renzo, attivo sul fronte della comunicazione e della pubblicità.

Negli ultimi anni della sua vita si ritira a vivere a Sanremo, dove si spegne nel 1994.
Negli anni sanremesi la sua abitazione era diventata una scuola di musica e di canto.

Oltre a numerosi lavori musicali, dalle canzoni alle colonne sonore, dalle fantasie radiofoniche alla musica sacra, di Barzizza resta il trattato "L’orchestrazione moderna nella musica leggera", vero e proprio vademecum per gli addetti ai lavori, che da oltre cinquant’anni è strumento utilissimo per chiunque si avvicini alla - secondo la sua definizione - «Nobile arte dell’Arrangiamento». 

Canta... Katyna Ranieri

Giovedì 19, alle ore 16:30, sulle frequenze di Radio Il Discobolo, canta... Katyna Ranieri. 

(Foto di Angelo Zaniol)


Nata a Follonica (Grosseto) il 15 Agosto del 1927 si chiama in realtà Caterina: comincia la carriera di cantante nell'immediato dopoguerra, quando conosce e sposa un ufficiale dell'aviazione.

Le prime esibizioni in pubblico avvengono proprio nei circoli delle Forze armate americane, mentre in teatro si cimenta come soubrette con le compagnie di Fanfulla, Tognazzi e Tino Scotti.

Proprio al ritorno da una lunga tournée europea approda nel 1953 al Festival di Sanremo dove presenta in quella edizione ben cinque canzoni.
Una di queste, Acque amare, scritta proprio per lei da Carlo Alberto Rossi, risulterà essere un grande successo. Purtroppo per Katyna, Carla Boni, che ripete con l'Orchestra Angelini la canzone al Festival, le strappa il successo sia in sala che sul mercato discografico. 
Sarà invece il Sanremo del 1954 a segnare la sua definitiva consacrazione come cantante.
La sua "Canzone da due soldi" infatti risulterà essere uno dei grandi successi dell'annata discografica e neppure un notissimo e amatissimo Achille Togliani che la interpretò appunto nella versione maschile riuscirà a scalfire la sua personalissima affermazione.
In quel Sanremo la Ranieri presenta pure "Rose" e "Sotto l'ombrello"cantata in duetto con Giorgio Consolini.
Sempre nel 1954 è  tra i partecipanti del Festival di Napoli dove interpreta ben cinque canzoni tra cui la teatralissima "Pulecenella"che la Ranieri presenterà seminascosta dietro a una mascherina di raso nero.

Anche la radio si accorge di lei.
I suoi dischi infatti risultano in questo periodo tra i più programmati e proprio nel 1954 Corrado la vuole accanto nella conduzione della popolare trasmissione "Rosso e Nero".
Nel 1955 prenderà  parte a un paio di film prettamente commerciali: "Lacrime di sposa" con Achille Togliani e "Processo all'amore" accanto a Checco Durante.

Nel frattempo fallito il suo matrimonio, sarà l'incontro con il Maestro Riz Ortolani a fare splendidamente coniugare la sua vita professionale con quella affettiva.
Le nozze, molto seguite dai media del tempo si svolgeranno in Messico nel Novembre 1956, ma il precedente marito dal quale si era separata nel 1949 con la formula del "mutuo consenso" la denuncerà per adulterio e bigamia.
Impossibilitata a rientrare dunque in Italia, per non correre il rischio di essere arrestata, vive momenti tumultuosi di cui spesso le cronache si occupano, ma in compenso conquista una vasta popolarità in Messico e fissa la sua nuova residenza a Hollywood dove incide molti dischi per la MGM (etichetta discografica della Metro Goldwin Mayer).

Tornerà in Italia solo nel 1960, quando nel frattempo le mode erano decisamente cambiate.
Tenterà di risalire la china con sporadiche apparizioni televisive, concerti e soprattutto dischi prevalentemente tratti da colonne sonore.
Tra le cose più suggestive di questo periodo una sua partecipazione al Festival di Napoli con i brani "Tu sempre" e "Cuntrora", un bel brano di atmosfera che si avvale dell'arrangiamento audace e sofisticato del Maestro Ortolani, ma nessuna delle due canzoni riuscirà a raggiungere la finale.

Nel 1963 firma un contratto con la Decca, passando poi alla Pathè.
Incide molti dischi che passano tuttavia inosservati.

Risulta ancora in piena attività per tutti gli anni settanta con lavori di grande raffinatezza sia in sala di registrazione che dal vivo.

Nel 1980 partecipa al Festival dei Due Mondi di Spoleto con un recital dedicato alle canzoni di Kurt Weill.


Il musical "Cabaret" a Wikiradio Oggi

Wikiradio Oggi di giovedì 19 (in onda alle 11:30) sarà dedicata a "Cabaret", il film musicale di Bob Fosse del 1972.



Il film è un riadattamento su pellicola del musical di Broadway Cabaret del 1966, a sua volta ispirato ai racconti berlinesi di Christopher Isherwood: il centro della storia è infatti la vita ai tempi della Repubblica di Weimar nel 1931, prima dell'ascesa al potere del Partito Nazionalsocialista di Adolf Hitler. Venne definito "il primo musical adulto" e ottenne un grande successo di pubblico, ma anche qualche dissenso da parte della critica. 

Nel 1995 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserito al sessantatreesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi (nella classifica originaria del 1998 non era presente).


Il film fece vincere alla sua interprete, Liza Minnelli, un Premio Oscar come miglior attrice protagonista. 


Ascoltateci su:


martedì 17 novembre 2015

Tv revival: Quelli della notte e Indietro tutta... (parte 1)

C’era un tempo in cui la televisione faceva da collante nazionale, niente ha contribuito di più ad annullare le distanze, le faide di campanile, le identità locali, come il piccolo schermo. Da Lascia e Raddoppia, dove gli italiani si riunivano nei bar, per scarsità di apparecchi, agli incontri dellaNazionale e al Carosello, la televisione pubblica è stata per lunghi anni sinonimo di italianità. Uno degli uomini simbolo della Rai è stato ed è indiscutibilmente Renzo Arbore, quel geniaccio foggiano d’origine ma partenopeo tout-court. Dalla formula vincente di Alto Gradimento, programma di culto della radio, Arbore ha riproposto, nel tempo, lo stesso modello in televisione. Prendi un’accozzaglia di personaggi strampalati, ma molto veritieri e genuini, dagli una caratteristica specifica e, dopo poco tempo, entrano nella vita di tutti i giorni con i loro tormentoni. Già, perché il trucco è questo, e sin dai tempi della fortunata trasmissione di cui sopra, i modi di dire di queste macchiette sono sbarcati nel lessico popolare, alcuni termini persino nei dizionari.

Siamo nell’85, ben trent’anni fa, e l’Italia vive un periodo piuttosto florido e spensierato dopo gli anni cupi del decennio precedente. Il disimpegno riporta la voglia di divertirsi, l’economia tira, nascono nuove mode dalla sera alla mattina e gli intrallazzatori della politica dispensano al popolo “panem et circenses”, in attesa di Tangentopoli. Introdotta dalle note della sigla iniziale, “Ma la notte no”: “Ogni giorno la vita è una grandecorrita. Ma la notte no!”, in sordina, ed in seconda serata, parte un nuovo programma tv, Quelli della Notte, titolo auto-ironico ispirato dall’ora tarda della messa in onda. L’idea è quella di sbeffeggiare i salotti televisivi dove si alternano personaggi vari che spesso parlano di aria fritta, il programma non prevede un copione, si va a braccio.
Molti di questi soggetti sono degli esordienti come ad esempio il sicilianoNino Frassica che interpreta Frate Antonino da Scasazza, un improbabile religioso che racconta “nanetti” (aneddoti) sulla vita di SaniGesualdi. Da ricordare che “la zona eccentrica di Scasazza parte da Via Memo Remigi fino a Via Camillo Penso, ma non sono sicuro, Conte diCavour”.
Andy Luotto, già con Arbore ne “L’Altra Domenica veste i panni di un arabo in modo comico, ma questo personaggio viene soppresso a seguito di proteste da parte di alcune ambasciate e persino per minacce.
Lo scrittore napoletano 
Riccardo Pazzaglia che tenta di innalzare inutilmente il livello della discussione cercando di spiegare la sua teoria del “brodo primordiale”.
L’esperto di look e moda 
Roberto D’Agostino, ideatore del diventato poi famoso “edonismo Reaganiano”e fautore di copiose vendite del libro “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Kundera, romanzo da lui citato ad libitum.
Uno dei casi più emblematici, le frasi lapalissiane di 
Massimo Catalano: “è molto ma molto meglio avere due pensioni e vivere bene che averne una sola e vivere male”. Per anni, il termine “frase alla Catalano” è entrato nel linguaggio comune, ancora oggi viene usato.
Altri personaggi  
Marisa LauritoSimona Marchini Giorgio Bracardi,uno dei mattatori di Alto Gradimento.
Portabandiera della “meridionalità”, Arbore, come si evince, si circonda di collaboratori del sud anche e soprattutto per i contributi musicali. A fare da contraltare a questo predominio del mezzogiorno, un uomo solo, il romagnolo Maurizio Ferrini, stralunato rappresentante di pedalò da stipare in appositi silos, comunista convinto che millanta di essere a conoscenza di segreti dell’URSS (c’era ancora la cortina di ferro). In tempi non sospetti, un leghista ante-litteram ed inconsapevole, vuole costruire un muro ad Ancona per arginare l’arrivo di meridionali, il tutto con l’immancabile borsello a tracolla ed orribile giacca a quadrettoni. Questi personaggi, entrano nelle grazie del pubblico e Quelli della Notte, in breve tempo, sbanca i dati di ascolto ed il dato assume ancor più valore se si considera l’ora tarda e feriale. La trasmissione va avanti per ben 33 puntate fermandosi solo in occasione della strage dell’Heysel, quando molti tifosi italiani morirono a causa degli hooligans inglesi e per la imbecillità della polizia belga. Quelli della Notte dà vita a gruppi di persone che si identificano con questo nome, club di tifosi di calcio e contribuisce, con il suo cast, ad uno dei rari momenti d’oro della città forse più controversa al mondo, Napoli, e non è un caso che questo periodo coincida con la ribalta mediatica dovuta a Maradona ed all’agognato primo scudetto. Renzo Arbore, il Re Mida della TV, bisserà questo enorme successo con il sequel di Quelli della Notte, ovvero “Indietro Tutta”.
Ma di questo parleremo la settimana prossima nella seconda parte. Ora, sigla: “Il materasso, è il massimo che c’è, il materasso è la felicità…”.

(Fabrizio Bordone, articolo originale: www.laspeziaoggi.it)

Wikiradio Oggi parla di sport mercoledì 18

Domani, mercoledì 18, Wikiradio Oggi (in onda su www.ildiscobolo.net alle 11.30) sarà dedicata a un importante sportivo. 
È considerato il più grande calciatore di tutti i tempi, ha compiuto 75 anni un mese fa, ha giocato oltre vent'anni nella stessa squadra e ha una media di 0.92 gol a partita... avete capito di chi stiamo parlando? Esattamente di Edson Arantes de Nascimento, "O Rei" Pelè, il calciatore che ha contribuito a far vincere al Brasile ben 3 Campionati Mondiali (Svezia 1958, Cile 1962, Messico 1970). 




Pelè è anche dirigente sportivo e impegnato nel sociale, contro le discriminazioni razziali e sessuali e a favore dell'educazione contro le sostanze stupefacenti (poiché il figlio Edinho è stato arrestato proprio per questo motivo), è stato compositore di brani musicali e attore: memorabile la sua rete nel film "Fuga per la vittoria" del 1981. 


www.wikipedia.it
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lunedì 16 novembre 2015

Addio a Nando Gazzolo

È morto oggi a Nepi l'attore e doppiatore Nando Gazzolo; aveva 87 anni e da una settimana era ricoverato in clinica. Il padre, Lauro, era un doppiatore mentre la madre, Aida Ottaviani era un'annunciatrice radiofonica. La sua era una vera e propria famiglia d'arte: anche il fratello Virginio era un attore.  



Nando (vero nome Ferdinando) Gazzolo inizia giovanissimo, prima in radio e poi in teatro, quindi intraprende la carriera di doppiatore e attore televisivo e cinematografico.



Ritorna Zazzarazzaz su Radio Il Discobolo

  Come ogni anno, a Sanremo è andato in scena Zazzarazzaz e ovviamente c'era anche Radio Il Discobolo con Roberto Berlini. Le tre serate...