venerdì 5 maggio 2017

Il terremoto del Friuli a WikiRadio Oggi



Il 6 maggio 1976 il Friuli Venezia Giulia venne colpito da un fortissimo terremoto, di magnitudo 6.4 della scala Richter. Erano le 21. La zona più colpita fu quella a nord di Udine, ma le scosse furono avvertite in tutto il Nord Italia e in Jugoslavia (attuale Slovenia).

Solo in Italia, le vittime furono 990, gli sfollati 450.000.

Le scosse di assestamento continuarono per diversi mesi e a settembre vi furono altri due forti terremoti, ma la ricostruzione fu veloce. 
Il Governo stanziò immediatamente 10 miliardi di lire (6 milioni di euro, in termini attuali).
Lo ricorderà WikiRadio Oggi di sabato 6 maggio.




giovedì 4 maggio 2017

"La Pravda" a WikiRadio Oggi



Il 5 maggio 1912 viene fondato il quotidiano russo "La Pravda", giornale ufficiale del Partito Comunista Sovietico. Le pubblicazioni durarono 80 anni, fino al 14 marzo 1992. 
Raggiunse il suo periodo d'oro durante la Guerra Fredda.

Ne parlerà WikiRadio Oggi di venerdì 5, in onda alle 11:30.

Poesie nella notte... Randagio On The Air



Ogni sera, alle 22:50, va in onda "Randagio On The Air", programma di letture a cura di Luca Fagioli.

- Giovedì 4: "In una notte d'autunno".

- Venerdì 5: "Se tu mi dimentichi", Pablo Neruda

- Sabato 6: Poesia di Charles Baudelaire.

Vi aspettiamo!

mercoledì 3 maggio 2017

Un secolo fa... Michele Placido



L'attore, regista e sceneggiatore pugliese Michele Placido sarà il protagonista dell'intervista di "Un secolo fa...".

Ex poliziotto con la passione per la recitazione, nel 1970 debutta a teatro con Luca Ronconi: il grande successo arriva con il ruolo del Commissario Cattani nella celebre miniserie "La piovra", tra il 1983 e il 1989. L'episodio in cui l'eroico poliziotto muore, crivellato di colpi, fu seguito da 17 milioni di telespettatori. 

Tra gli altri suoi ruoli importanti, c'è anche quello dell'insegnante Marco Terzi, che accetta un incarico in un carcere minorile di Palermo: il film, del 1989, era "MerY per sempre", diretto da Marco Risi.

L'intervista va in onda:

- giovedì alle 10
- venerdì alle 14:30


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Accadde Oggi: il 3 maggio 1987 muore Dalida



Un’espressione che trapelava sempre un velo di malinconia, questo colpiva subito di Dalida, anche quando veniva immortalata sorridente. Iolanda Cristina Gigliotti, nata al Cairo, ma di origini calabresi, è stata una delle interpreti più straordinarie per almeno un ventennio, a partire dagli anni sessanta. Una voce calda, espressiva, una presenza magnetica sul palco dovuta anche alla sua indole recitativa che l’ha resa protagonista di diversi film. A dispetto di una vita accompagnata dal male più subdolo che ci sia, il mal de vivre, ossia la depressione, Dalida è stata una donna tenace, ambiziosa e passionale. 
Aveva le idee chiare la giovane Iolanda, a cominciare dalle numerose operazioni alle quali si sottopose da ragazza per eliminare una forma di strabismo che la faceva sentire complessata. Operazioni ben riuscite, al punto che venne eletta Miss Egitto e questo fu il trampolino di lancio per andare a giocarsi la carriera artistica in Francia. Figlia d’arte, il padre era un primo violino, la futura Dalida iniziò dal cinema dove fece da controfigura ad un’attrice allora in auge come Joan Collins nel film “La Regina Delle Piramidi”. E fu proprio il mondo della celluloide ad ispirarle il nome d’arte; rimase colpita dal film “Sansone e Dalila” e scelse quest’ultimo nome per iniziare l’avventura come cantante ma venne presto mutato in Dalida, su consiglio di un amico scrittore, e tale rimase. 

La sua propensione verso il canto le regalò ben presto le prime soddisfazioni, arrivando a conquistare il disco d’oro con la versione francese della popolare “Guaglione” di Aurelio Fierro, uno dei massimi esponenti della canzone napoletana.


 I primi sette anni di carriera musicale furono un susseguirsi di successi, spesso grazie a cover di brani famosi italiani come “Piove” e “Volare” di Modugno,Come Prima” di Tony Dallara, “Romantica” di Renato Rascel, ma anche brani come “Milord” che in Italia verrà portato al successo da Milva. T

ra un film e un disco, Dalida ha modo di tornare trionfante in Egitto dopo aver raggiunto grande popolarità in Francia, ma ormai la sua fortuna è in Europa; è la prima cantante femminile a vincere il disco di platino, un riconoscimento che si otteneva vendendo almeno dieci milioni di dischi. Dalida è di sangue italiano e, nel nostro Paese, dopo una prima apparizione come ospite ne “Il Musichiere”, storica trasmissione tv di Mario Riva, ottiene fama e consensi quando incide “La Danza Di Zorba”, ispirata al sirtaki, una ballata greca ibrida creata dal compositore Mikis Theodorakis per il film “Zorba il Greco”. 


Il pubblico italiano comincia ad apprezzarla anche per la versione de “La Vie En Rose” della sua grande amica Edith Piaf e per la parte nel film “Ménage all’Italiana” con Ugo Tognazzi. Dalida è ormai una star anche qui da noi quando partecipa in televisione a Scala Reale; in questa occasione, conosce Luigi Tenco, aprendo un importante capitolo nella sua tormentata vita sentimentale. 



Prima di quel maledetto Sanremo, Dalida conquista la classifica italiana con uno dei brani più tristi nella storia del genere umano, “Bang Bang”: “Ora non mi ami più ed ho sentito un colpo al cuore quando mi hai detto che non vuoi stare più con me. Bang, bang e resto qui bang, bang a piangere bang, bang hai vinto tu bang, bang il cuore non l'ho più…”. 
Il nome di Luigi Tenco si intreccia a quello di Dalida tra gossip, leggenda e cronaca nera; la loro relazione non è mai stata confermata, tra l’altro, sembra che la passionale Dalida fosse legata ad un esponente della mala marsigliese all’epoca della frequentazione con lo sfortunato cantautore alessandrino.
 La realtà dice che insieme a Tenco partecipò al Festival di Sanremo del 1967 con la modesta “Ciao Amore Ciao” e non volle mai rilasciare dichiarazioni sulla misteriosa morte dell’artista, frettolosamente archiviata e passata alla storia come suicidio. Ella stessa, sconvolta dalla vicenda, che la segnò profondamente, tornò di corsa a Parigi e, dopo aver cantato quella sfortunata canzone, cercò di togliersi la vita. 



Inizia qui la convivenza di Dalida con la depressione, sebbene la sua carriera non conosca soste e si arricchisca di nuovi trionfi, come la vittoria a Canzonissima del ’68 con “Dan Dan Dan”, superando Claudio Villa e Rita Pavone. I successi in Italia si susseguiranno senza sosta: “L’ultimo Valzer”, “Oh Lady Mary”, “Mamy Blue” e “Quelli Erano Giorni”. 
Ha interpretato brani dei maggiori autori e compositori italiani come Morricone, Lauzi, Paoli, Conte, Mina e molti altri di livello internazionale. Nella sua straordinaria carriera ha venduto circa 170 milioni di dischi in tutto il mondo, ha ricevuto un disco di diamante nell’81 e i più alti riconoscimenti della Repubblica Francese ed è stata celebrata nei teatri più importanti, soprattutto all’Olympia de Paris. Memorabile la mini-serie tv a lei dedicata, ben interpretata da una credibile Sabrina Ferilli. Tre degli uomini legati a lei si sono tolti la vita, un destino crudele e tragico, sommato ad un’interruzione di gravidanza che le ha impedito di avere altri figli, fatto avvenuto nel periodo della relazione con un giovanissimo ragazzo italiano dopo la morte di Tenco. 

Il suo insopportabile mal de vivre l’ha spinta al gesto estremo con una dose massiccia di barbiturici nel maggio 1987. Un sorriso velato di malinconia, una voce unica, un’artista che ha speso tutta sé stessa, Dalida, fino all’ultimo respiro. 

(Fabrizio Bordone)



martedì 2 maggio 2017

Toh, chi si risente! Speciale a cura di Carlo Loffredo



"Toh chi si risente", speciale a cura di Carlo Loffredo, propone questa settimana brani di Ivan Giachetti, Silvana Fioresi e Leda Valli. 

Le pagine sul nostro sito:

La trasmissione va in onda:

- mercoledì alle 10
- giovedì alle 14:30
- venerdì alle 18
- sabato alle 21



WikiRadio Oggi, la fine del terzo Reich e la moneta unica



WikiRadio Oggi, i prossimi appuntamenti.

Mercoledì 3: La fine del Terzo Reich.
Il Terzo Reich è la definizione con cui ci si riferisce alla Germania tra il 1933 e il 1945. Il regime nazista cadde nei primi giorni di maggio del 1945.

Giovedì 4: La moneta unica.
L'euro, moneta unica europea, è in vigore dal 2002.
Il 4 maggio 2016 è stata abolita la banconota da 500 euro, il taglio più grande.

WikiRadio Oggi va in onda tutti i giorni alle 11:30

lunedì 1 maggio 2017

Dal fonografo al microsolco, speciale Dalida




Pardonnez-moi, la vie m'est insupportable: con queste parole, scritte su un foglio di carta, Iolanda Cristina Ghigliotti, in arte Dalida, diede il suo addio al mondo, nella notte tra il 2 e il 3 maggio 1987, a Parigi.


Alla figura della grande attrice e cantante, donna bellissima e tormentata, sarà dedicata la nuova puntata di "Dal fonografo al microsolco", trasmissione a cura di Sandro Alba e Massimo Baldino
Un omaggio giusto e che non poteva mancare, da parte dello staff del Museo virtuale del disco e dello spettacolo, a un'artista indimenticabile.

Ripercorreremo la sua vita e la sua carriera, proponendo brani famosi interpretati da lei e omaggi da parte di altri artisti, passando ovviamente per la famosissima "Ciao amore ciao", dal tragico Sanremo 1967.
Tra i brani in scaletta, uno dei più intensi e sofferti, "Per non vivere soli", del 1972.

Vi aspettiamo:

- martedì alle 10
- mercoledì alle 14:30
- giovedì alle 18
- venerdì alle 21

 

Giulio Natta a WikiRadio Oggi



Il 2 maggio 1979, all'età di 76 anni, moriva Giulio Natta, Premio Nobel per la chimica nel 1963 assieme al collega Karl Ziegler per "le loro scoperte nel campo della chimica e della tecnologia dei polimeri", per la messa a punto di catalizzatori capaci di orientare la stereochimica della reazione di polimerizzazione del propilene producendo polipropilene isotattico.

Diplomato a 16 anni, laureato a 21, è stato a lungo docente universitario. Nel 1956 gli viene diagnosticata la malattia di Parkinson e, a partire dal 1963 (anno in cui le sue condizioni andarono peggiorando), si fece affiancare nei suoi studi dal figlio e da quattro colleghi.

Nel 2007 è stata assegnata alla sua memoria la cittadinanza onoraria di Cucciago, paese dove Natta aveva trascorso periodi di vacanza e sposato nel 1936 la moglie Rosita Beati.
Nel 2013 la città di Imperia ha celebrato i 50 anni dal Nobel con la produzione di due documentari.

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Randagio on the air: da Luca Fagioli a Alda Merini



Continuano le letture della notte con il nostro Luca Fagioli.
Ecco cosa ci proporrà nei prossimi giorni:

- Lunedì 1° maggio: "Quello che non ti ho detto", un'opera di... Luca Fagioli. Come ben sapete, Luca è anche scrittore e poeta e ogni tanto ci "regala" qualcosa di suo.

- Martedì 2 maggio: "Ti adoro", poesia del maledetto Charles Baudelaire.

- Mercoledì 3 maggio: "Vola da me", di Alda Merini. 
[...]
Fa' delle due braccia
due ali d'angelo
e porta anche a me un po' di pace
e il giocattolo del sogno.
[...]

"Randagio on the air" vi aspetta tutte le sere alle 22:50.

Accadde Oggi: 1° maggio 1947, la strage di Portella della Ginestra



Portella della Ginestra, Piana degli Albanesi (Palermo), 1° maggio 1947.

Si celebra la giornata del Lavoro e c'è tanta gente: uomini, donne, bambini, anziani e giovani. 
Circa duemila persone, in prevalenza contadini, per protestare contro il latifondismo, a favore dell'occupazione delle terre incolte, per festeggiare la recente vittoria, alle elezioni, del Blocco del Popolo. Era una giornata di festa, ma all'improvviso tutto cambiò.
Per circa un quarto d'ora risuonarono scariche di mitra che uccisero, sul colpo, undici persone (tra cui tre bambini) e ne ferirono ventisette. 

La strage fu attribuita al bandito Salvatore Giuliano e alla sua banda, con motivazione puramente mafiosa. 
Il processo, iniziato nel 1950, finì tre anni dopo, confermando la prima ipotesi e la responsabilità del solo Giuliano, che nel frattempo era già stato ucciso.

Ma sono in molti a rigettare questa ipotesi e ad attribuire ai banditi la sola esecuzione della strage, che rientrerebbe nell'ambito della cosiddetta strategia della tensione.
Di fatto Portella della Ginestra, prima strage dell'Italia Repubblicana, è considerata anche la prima strage di Stato-mafia. 

I morti di Portella della Ginestra.
Margherita Clesceri (minoranza albanese, 37 anni)
Giorgio Cusenza (min. albanese, 42 anni)
Giovanni Megna (min. albanese, 18 anni)
Francesco Vicari (min. albanese, 22 anni)
Vito Allotta (min. albanese, 19 anni)
Serafino Lascari (min. albanese, 15 anni)
Filippo Di Salvo (min. albanese, 48 anni)
Giuseppe Di Maggio (13 anni)
Castrense Intravaia (18 anni)
Giovanni Grifò (12 anni)
Vincenza La Fata (8 anni)


www.repubblica.it (Serafino, sopravvissuto alla strage)

Ritorna Zazzarazzaz su Radio Il Discobolo

  Come ogni anno, a Sanremo è andato in scena Zazzarazzaz e ovviamente c'era anche Radio Il Discobolo con Roberto Berlini. Le tre serate...