venerdì 18 dicembre 2020

18 dicembre, Natale in... cucina e musica

 

Un'altra casellina, un'altra sorpresa, questa legata a un'altra tradizione del Natale: la cucina. 

Da Nord a Sud, uno dei piaceri delle feste natalizie è quello di riunirsi attorno al tavolo e gustare qualche piatto tipico. Quest'anno con le limitazioni sarà sicuramente diverso rispetto agli anni scorsi, ma niente impedisce di imbandire comunque la tavola, anche se per poche persone. 

Il primo piatto tipico natalizio che viene in mente è il famoso panettone, panetùn in dialetto milanese, le cui origini sono davvero lontanissime nei tempi. Il panettone è ormai presente sulle tavole di tutte le città italiane. 

Vi vogliamo però parlare di un altro piatto delle feste, non solo natalizie. Si tratta della cima alla genovese, un piatto nato come "riciclo", ma che col tempo è diventato il piatto delle grandi occasioni, avendo una preparazione abbastanza lunga. E questa preparazione è splendidamente raccontata dal cantautore genovese Fabrizio de Andrè, nella sua canzone, scritta con Ivano Fossati'Â çímma. Proponiamo, in calce al video, la traduzione in italiano.

Buon ascolto e a domani!


Ti sveglierai sull'indaco del mattino
quando la luce ha un piede in terra e l'altro in mare
ti guarderai allo specchio di un tegamino
il cielo si guarderà alla specchio della rugiada
metterai la scopa dritta in un angolo
che se dalla cappa scivola in cucina la strega
a forza di contare le paglie che ci sono
la cima è già piena è già cucita

Cielo sereno terra scura
carne tenera non diventare nera
non ritornare dura

Bel guanciale materasso di ogni ben di Dio
prima di battezzarla nelle erbe aromatiche
con due grossi aghi dritti in punta di piedi
da sopra a sotto svelto la pungerai
aria di luna vecchia di chiarore di nebbia
che il chierico perde la testa e l'asino il sentiero
odore di mare mescolato a maggiorana leggera
cos'altro fare cos'altro dare al cielo

Cielo sereno terra scura
carne tenera non diventare nera
non ritornare dura
e nel nome di Maria
tutti i diavoli da questa pentola
andate via

Poi vengono a prendertela i camerieri
ti lasciano tutto il fumo del tuo mestiere
tocca allo scapolo la prima coltellata
mangiate mangiate non sapete chi vi mangerà

Cielo sereno terra scura
carne tenera non diventare nera
non ritornare dura
e nel nome di Maria
tutti i diavoli da questa pentola
andate via.

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