lunedì 27 giugno 2016

I cinquanta dischi italiani imperdibili (seconda parte) di Fabrizio Bordone


Seconda parte di una serie di 50 dischi italiani che non dovrebbero mancare negli scaffali di chi ama la musica. Non si tratta di una classifica e per molti artisti è stato scelto un album magari maggiormente significativo sia per stile musicale che per quantità di brani di spicco all’interno di esso.
11) Luigi Tenco: Tenco. Ultimo album pubblicato in vita dal grande cantautore piemontese. La fine tragica e mai del tutto chiara, ha alimentato la leggenda intorno ad un artista rivalutato, come sempre accade, dopo la morte avvenuta a Sanremo ’67. Contiene brani immortali come “Vedrai Vedrai”, “Lontano Lontano”, “E Se Ci Diranno”, “Uno Di Questi Giorni Ti Sposero’”. Un disco basilare.  
12) Francesco De Gregori: Rimmel. Nella vasta produzione DegregorianaRimmel è l’album della maturazione ed è considerato il migliore del cantautore romano. A suo tempo oggetto di feroci critiche dalla stampa cosiddetta impegnata, contiene brani del calibro di “Pablo”che parla della morte di un emigrante spagnolo in Svizzera, “Quattro Cani” composta con Dalla, “Piano Bar”, la stessa “Rimmel”, “Buonanotte Fiorellino” e “Pezzi Di Vetro”. Un disco imperdibile e fondamentale.
13) Premiata Forneria Marconi: Storia Di Un Minuto. La PFM è il più celebre ed importante gruppo italiano di rock-progressivo. Famosissima ed acclamata all’estero, soprattutto negli USA, in Giappone ma in pratica ovunque, è tuttora attiva ed ha segnato la stagione migliore per questo affascinante genere musicale. Questo citato è il loro album d’esordio di una lunga serie, troviamo la celeberrima “Impressioni Di Settembre”, la splendida e barocca “La Carrozza Di Hans”, la delicata “Dove…Quando…”, divisa in due parti e la hit da concerto “ È Festa”.
14) Francesco Guccini: Via Paolo Fabbri 43. Il cantautore italiano più impegnato e coerente oltre che acculturato. Il nome dell’album deriva dall’indirizzo bolognese dove Guccini ha abitato per diverso tempo e si tratta di un partigiano. In questo famoso disco, è presente un brano molto famoso e che fece discutere, “L’Avvelenata”, una lunga invettiva rivolta in particolare al mondo musicale italiano dove Guccini attaccava apertamente Venditti e De Gregori in modo polemico e De Andrè in modo ironico, accusandoli di scrivere testi incoerenti pensando solo al guadagno. Altri brani degni di nota, “Piccola Storia Ignobile” e la title-track.
 15) Edoardo Bennato: Burattino Senza Fili. Forse il capolavoro dell’artista napoletano, un disco che ottenne un successo clamoroso trascinato dalle neonate radio libere. Tutti i brani di questo concept-album su Pinocchio, usato come metafora della società,  meritano citazione: “Il Gatto E La Volpe”, “La Fata”, “Quando Sarai Grande”, “Mangiafuoco”, “In Prigione, In Prigione”, “E’ Stata Tua La Colpa”, “Dotti, Medici E Sapienti” e “Tu Grillo Parlante”.
16) Roberto Vecchioni: Samarcanda. L’album della popolarità per il profondo professore di lingue classiche. Testi ricchi di citazioni storiche per trasmettere le proprie passioni, debolezze, i propri pensieri. Il disco propone l’omonima e famosa “Samarcanda” sul tema della morte, “Canzone Per Sergio” dedicata al riavvicinamento con il fratello notaio, “Vaudeville” che parla delle violente contestazioni subite da De Gregori dal pubblico del Palalido, “Per Un Vecchio Bambino” dedicata al padre scomparso e “Due Giornate Fiorentine” sul tradimento della prima moglie.
17) Ornella Vanoni: Appuntamento con Ornella Vanoni. Scegliere un album della sterminata discografia della Vanoni è un’impresa ardua visto che si tratta dell’interpreta italiana piu’ longeva. Come si evince dal titolo, questo disco contiene un suo classico di livello internazionale, “L’Appuntamento”. Altri brani di rilievo per la cantante milanese dalla voce inconfondibile, sono: “Eternità”, “Una Ragione Di Piu’”, “Casa Bianca” e “Finisce Qui”.
 18) Renato Zero: Zerofobia. L’album della consacrazione per un ancora giovane Renato Zero. Ai tempi era un personaggio originale ed innovativo, giocava molto sull’ambiguità, sul recitare la parte del diverso. I brani qui contenuti sono dei classici come la splendida “Il Cielo”e l’intensa “Vivo”. Tra gli altri, vanno citati “Morire Qui”, “La Trappola”, “Manichini” e la cover di Dreamerdei Supertramp, “Sgualdrina”.
 19) Equipe 84: Stereoequipe. La maggior band italiana della stagione del beat non poteva mancare in  questa rassegna. A quei tempi i complessi erano famosi per le cover di brani stranieri, in questo album ve ne sono diverse, in ogni caso, qui troviamo: “Nel Cuore, Nell’Anima” di Battisti-Mogol, “29 Settembre”, “Nel Ristorante Di Alice”, “Un Angelo Blu”. Da non perdere.
20) Piero Ciampi: Andare Camminare Lavorare E Altri Discorsi. Cantautore livornese dalla vita e dalla carriera tormentate, incompreso e molto rivalutato alla stregua di un poeta maledetto. Questo album contiene la celebre “Andare Camminare Lavorare”, “Il Vino”, “L’Amore è Tutto Qui”, “40 Soldati 40 Sorelle”. Da conoscere ed approfondire assolutamente.
Nel prossimo articolo proseguiremo questa carrellata con altri dieci album.
(Fabrizio Bordone)

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