venerdì 6 maggio 2016

Maramao, tu non sei morto!



Maria Jottini è passata alla storia soprattutto per essere stata l'interprete di una di quelle canzoni che nel panorama musicale italiano hanno rappresentato una svolta epocale...un po' come "Volare" lo fu alla fine degli anni '50.
Quel "Maramao perché sei morto" intonato con la sua vocetta fresca e un po' squillante insieme alle già navigate e bravissime sorelle Lescano, segnò infatti uno snodo importantissimo per tutto il lessico musicale italiano.

Fu l'esaltazione finale e insieme la consacrazione dello swing nostrano di cui le Orchestre di Barzizza e Angelini erano comunque da tempo i suoi profeti.
Intorno a queste due formazioni infatti, svecchiato definitivamente il  parco interpreti rappresentato sino ad allora dagli ormai vetusti "Gino Del Signore", Dino De Luca, Harvedo Felicioli e alcuni altri, cominciavano a muoversi (soprattutto grazie ai primi concorsi per voci nuove dell'EIAR), le nuove generazioni musicali capeggiate oltre che dal già ormai "divo" Albertone Rabagliati... i neo promossi Ernesto Bonino, Lina Termini, Silvana Fioresi, Jone Caciagli, non dimenticando i duttilissimi Oscar Carboni, Dea Garbaccio, Otello Boccaccini, Alfredo Clerici....

Una next generation nata dal nulla...
Nel volgere di appena pochi mesi, proprio grazie alla radio e al suo potere di penetrazione, questi oscuri ragazzotti di periferia si trasformeranno, da semplici ascoltatori in vere e proprie colonne portanti di una metamorfosi musicale epocale che ci consegnò (almeno a mio parere) il decennio più bello della musica leggera italiana: quello appunto che va dal 1939 anno d'inizio della mutazione musicale al 1949.
Si salvarono in pochi dalla grande onda swing che coinvolse l'EIAR nei primi anni '40 ....
La bella e brava Luciana Dolliver resistette per qualche tempo.... Meme Bianchi , che continuò a cantare con la propria impostazione classica e sopranile un po' di tutto, Vittorio Belleli che proprio in virtù di una sua concezione diversamente già più moderna rispetto ai giurassici  primi colleghi di un tempo visse addirittura una seconda giovinezza ,che gli permise di incidere di nuovo alcuni dischi che ebbero pure discreta fortuna,per lo più cover di grandi successi internazionali.

Ecco: la Jottini, di cui vi invito a leggere la nostra biografia,  rappresentò tutto questo.
Un punto d'inizio: qualcosa che, nato per scimmiottare l'allora diva cinematografica del momento "Deanna Durbin", finì invece per suggerire agli allora autori di canzoni nuovi orizzonti musicali, innegabilmente pervasi delle sonorità che da anni stavano conquistando l'America,ma tuttavia intrise pure di atmosfere profondamente italiane che fecero sì che neppure il regime più che mai autarchico di quegli anni, si accorgesse dell'inghippo... o forse se ne accorse, ma tale era la forza di sublimazione della nuova musica sulla gente che si pensò di lasciare fare.
Forse, si pensò,  era meglio un popolo felice che riempisse la propria pancia vuota di swinganti "Maramao morti" nonostante avessero (beati loro)  la pancia piena, Pinguini innamorati respinti, Uccellini della radio dispersi che tornavano al nido, piuttosto che intristirlo ancora di più con Tanghi quasi sempre disperati, Mamme pentite che piangono i loro piccini maltrattati, o Vipere irriducibili cagione di altre disperate sventure...
Già... potrebbe essere così.....voi che ne dite?

(Massimo Baldino)


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