Un giornalista con un registratore in mano e un ferroviere che deve badare agli scambi dei treni parlano: o, meglio, il ferroviere parla. Racconta, ricorda fatti avvenuti tanti anni prima. Racconta di un gruppo di amici, di un ragazzo con occhiali da sole e maglione nero, un'eterna sigaretta e l'aria triste. Racconta di notti genovesi pieni di note jazz. Sullo sfondo, lo sferragliare dei treni e la musica, la musica di questo ragazzo dall'aria triste, che un giorno morì a Sanremo, lasciando il nostro protagonista nell'incredulità più totale.
I suoni, il fumo delle sigarette di quegli amici, le note che si spengono lungo i binari, i ricordi e le canzoni di Luigi Tenco, la sua morte e l compagnia del rumore del treno sono gli ingredienti dell'opera teatrale di Paolo Logli, dal titolo "Dunque lei ha conosciuto Tenco?", più volte rappresentato in teatro e pubblicato nella raccolta "Tenco e gli altri" (che comprende in tutto sei monologhi teatrali, tutti dedicati a musicisti), edito da Cut Up nel 2011.
"Dunque lei ha conosciuto Tenco?" è un'opera che cattura dalla prima all'ultima pagina (e dalla prima all'ultima nota), un monologo che coinvolge al punto che anche a noi, alla fine, sembra di averlo conosciuto, Tenco.
L'autore
Paolo Logli, classe 1960, sceneggiatore e autore per cinema, teatro e televisione, appassionato di musica (e musicista mancato, per sua stessa ammissione) e di noir, scrittore, è spezzino di nascita, ma vive a Roma da 30 anni.
(Claudia Bertanza)