SANREMO- Sarà una
serata a sorpresa quella che concluderà la quarantesima edizione del Premio
Tenco, la Rassegna della canzone d'autore, in programma dal 20 al 22 ottobre al
Teatro Ariston di Sanremo: un grande omaggio a Luigi Tenco, la sera di sabato
22, di cui prossimamente verrà annunciato il cast e che sarà intitolato “Come
mi vedono gli altri... quelli nati dopo”. Da questo evento verranno ricavati
degli speciali televisivi prodotti con l’apporto di iCompany.
Rispetto al
cast già annunciato, si arricchiscono anche le prime due serate con Pino
Pavone, poetico coautore storico di Piero Ciampi; la “nuova proposta” Gianluca
Secco; e un importante nome internazionale: la grande cantante portoghese Lula
Pena.
Ecco quindi il
cast completo delle due serate.
Giovedì 20
ottobre: Bombino, Motta (Targa Tenco miglior disco d'esordio), Nuova Compagnia
di Canto Popolare, Pino Pavone, Otello Profazio (Premio Tenco alla carriera),
James Senese & Napoli Centrale (Targa Tenco miglior disco in dialetto).
Peppe Voltarelli (Targa Tenco miglior disco di interprete).
Venerdì 21
ottobre: Enzo Avitabile & Amal Murkus, Claudia Crabuzza (Targa Tenco
miglior disco in dialetto), Niccolò Fabi (Targa Tenco miglior disco assoluto
delll'anno), Lula Pena, Stan Ridgway (Premio Tenco alla carriera), Gianluca
Secco.
Il Premio
Tenco, detto anche “Rassegna della canzone d'autore”, è organizzato dal Club
Tenco con il contributo del Comune di Sanremo, del Casinò di Sanremo e di SIAE,
con il sostegno di Coop Liguria e Nuovo Imaie.
Biglietti e
abbonamenti si possono acquistare alla cassa del Teatro Ariston (Via Matteotti
107, Sanremo - Tel. 0184 507070) tutti i giorni dalle 16 alle 21, anche
telefonicamente. I singoli biglietti possono essere acquistati anche on line
attraverso www.clubtenco.it e www.premiotenco.it.
Biglietti:
poltronissima 45 euro + 5 euro prevendita, poltrona I settore 35+ 4, poltrona
II settore 25+4, galleria 25+4, ultime 6 file galleria 20+4. Abbonamenti:
poltronissima 90 + 9, poltrona I settore 70+ 6, poltrona II settore 54+6,
galleria 54+6, ultime 6 di galleria 44+6.
La nuova stagione di Radio Il Discobolo sta per iniziare... ormai ci siamo! Partiamo domenica 2 ottobre e il nostro staff sta lavorando agli ultimi dettagli...
Vi abbiamo già presentato alcuni programmi, che nei prossimi giorni vi presenteremo ancora più nel dettaglio, con scalette, curiosità, personaggi...
La prossima settimana ascolteremo un'intervista a Sandra Mondaini per la trasmissione "Un secolo fa"; per "50. La storia della radio" l'argomento sarà la Radiocronaca e WikiRadio Oggi parlerà, tra l'altro, di Augusto Daolio, Edgar Allan Poe e Henry Ford.
Non mancheranno le letture... infatti ascolteremo il libro Cuore... e poi... ancora tante sorprese, che scopriremo assieme nei prossimi giorni.
Continuate a seguirci, sia in Radio che sul nostro blog!
Vi presentiamo oggi un'altra novità della stagione 2016-2017: La voce del padrone cambia "voce": dalla prossima settimana, infatti, al posto di Massimo Baldino arriva Simone Calomino.
La coppia terribile formata dai nostri carissimi amici Enzo Giannelli e Roberto Berlini sta per tornare! Lasciate da parte le Mille canzoni, Enzo e Roberto ci aspettano al bar, anzi, in un piccolo caffè...
Sorseggiando una bibita, magari mangiando due pasticcini e chiacchierando di musica, di arte... e di tante altre cose. Non mancherà, ovviamente, lo stile pungente a cui ci hanno abituato i nostri amici.
E non a caso, la trasmissione si chiamerà "Piccolo Caffè. Chiacchiere e canzoni in libertà".
Curiosi, vero?
Beh, non vi resta che restare sintonizzati su Radio Il Discobolo!
L'esordio è fissato per lunedì 3 ottobre alle ore 10.
La strage di Marzabotto, così chiamata dal maggiore dei comuni colpiti, fu un insieme di stragi compiute dalle truppe naziste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici di Monte Sole in provincia di Bologna.
La strage di Marzabotto è un crimine contro l'umanità e uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche in Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale; causò 770 morti. Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi ebbero poi anche 721 morti per cause varie di guerra; da qui il dato complessivo accertato dal Comitato Onoranze: 1676 decessi per mano di nazisti e fascisti e per cause di guerra.
WikiRadio Oggi di giovedì 29 la ricorderà. In onda alle 11:30 su Radio Il Disocobolo.
« Questa è memoria di sangue, di fuoco, di martirio, del più vile sterminio di popolo, voluto dai nazisti di von Kesselring, e dai loro soldati di ventura, dell’ultima servitù di Salò, per ritorcere azioni di guerra partigiana. » (Salvatore Quasimodo, epigrafe alla base del faro monumentale che sorge sulla collina di Miana, sovrastante Marzabotto) www.storiaxxisecolo.it
TORINO-Si svolgerà il prossimo 14 ottobre alle ore 10 a Torino lo scoprimento della targa dedicata al Trio Lescano e al Maestro Carlo Alberto Prato, posta sulla parete della casa dove gli artisti hanno vissuto, in Via degli Artisti 26.
Quando nel 1935 giungono per la prima volta a Torino, con la madre Eva, il suo compagno e loro impresario Enrico Portino, Alexandra e Judik Leschan sono due giovani acrobate e ballerine olandesi, che dopo lunghe tournée desiderano rinnovare il loro repertorio, abbinando delle canzoni ai numeri da eseguire. Conoscono il maestro Carlo Alberto Prato, direttore artistico della sede torinese dell’EIAR che, dopo aver appreso dell’esistenza di una terza sorella, Catharina detta Kitty, chiede alla madre di farla rientrare in Italia: la sua idea è quella di formare un trio vocale.
Kitty raggiunge le sorelle a Torino. Per alcuni mesi Prato sottopone le tre ragazze a un intensissimo lavoro per apprendere i segreti del canto: il risultato è eccellente. Con il nome italianizzato di Trio Vocale Sorelle Lescano esordiscono al microfono dell’EIAR nel febbraio del 1936. Da allora, e fino al dicembre 1942, le Lescano costituiscono il fiore all’occhiello delle trasmissioni di musica leggera in onda da Radio Torino. Durante i primi due anni di guerra, ottenuta la cittadinanza italiana, sono tra le artiste più assidue a prodursi nelle esibizioni promosse dall’EIAR a beneficio di feriti, mutilati e vedove del conflitto. Nel 1948 Alessandra e Giuditta partono in tournée per l’Argentina: Caterinetta rinuncia, e viene sostituita da Maria Bria; le due sorelle si stabiliscono in Venezuela e Kitty, rimasta a Torino, le raggiunge nel 1956. In Italia torna solo Alessandra, nel 1963, e quando muore è ormai l’ultima delle Lescano.
Il maestro Carlo Alberto Prato (che nel settembre 1943, per non aver aderito alla Repubblica di Salò, viene deportato nei campi di concentramento di Limburg e di Mannheim), l’autore di tanti celebri brani come Quando la radio, Sposi e Ciao Turin, scopritore di altri talenti come Ernesto Bonino e il Duo Fasano, si spegne appena trentanovenne a Torino, nel 1949.
Il 26 settembre del 1973 moriva a Roma Anna Magnani, affettuosamente chiamata Nannarella.
Era nata a Roma il 7 marzo 1908: figlia di una ragazza madre, a sua volta ebbe un figlio al quale impose il suo cognome, perché il padre la abbandonò appena rimase incinta. Luca è l'unico figlio di Anna.
Anna Magnani ha una sua stella sulla mitica Walk Of Fame; nella sua carriera, iniziata tra la fine degli anni '20 e i primi '30 e terminata un anno prima della sua morte, in un cameo in "Roma" di Federico Fellini, ha vinto moltissimi premi, tra cui l'Oscar 1956 per "La rosa tatuata".
Nannarella ha avuto una vita sentimentale molto tormentata. Celebre la sua storia con il regista Roberto Rossellini, al quale si era riavvicinata alla fine della sua vita e che le fu accanto al momento della morte.
Con la nuova stagione arrivano anche le nuove puntate di "La Hora Italiana", direttamente da Buenos Aires. I nostri amici argentini torneranno a rallegrarci la domenica mattina... nella prima puntata, già ve lo anticipiamo, sarà ospite Claudia Endrigo, figlia del grande Sergio.
Il 26 settembre 1990 moriva lo scrittore Alberto Pincherle, in arte Moravia.
Aveva 83 anni. Giornalista, saggista, drammaturga, cronista di viaggi, Moravia nella sua carriera ha pubblicato più di 30 romanzi e diverse raccolte di racconti. Vincitore di diversi premi letterari, è stato sposato con la scrittrice Elsa Morante.
Di Moravia parlerà WikiRadio Oggi alle 11:30 di lunedì 26 settembre.
Manca una settimana alla nuova stagione di Radio Il Discobolo!
Come già anticipato, avremo gradite conferme (ad esempio WikiRadio continuerà a tenervi compagnia ogni giorno), qualche novità e... un ritorno!
Nella storica trasmissione "Dal fonografo al microsolco" accanto a Massimo Baldino, infatti, ritorna (anche in voce, non solo come autore) Sandro Alba.
Eccoli al lavoro...
Siete curiosi di ascoltarli? Beh, dovete avere solo un po' di pazienza... intanto i nostri due amici stanno studiando le trasmissioni, le scalette... sarà una stagione da non perdere!
Radio il Discobolo vi propone un'interessante telefonata con il professor Salvatore Settis sul meraviglioso sito archeologico di Pompei.
Archeologo e storico dell'arte, Settis si è laureato alla Scuola Normale di Pisa, dove ha insegna e della quale è stato anche direttore dal 1999 al 2010.
Da anni è impegnato anche sulla scena politica, soprattutto nella difesa della Costituzione e contro i tagli alla cultura.
A Radio il Discobolo parlerà di Pompei, uno dei siti archeologici più belli e famosi in tutto il mondo, vittima purtroppo dell'incuria, tanto amato dai visitatori quanto abbandonato dalla politica.
Ci siamo quasi... questa sarà l'ultima settimana di palinsesto estivo per la nostra radio. Dal 2 ottobre, infatti, ritornerà la stagione invernale... e tra non molto vi daremo le prime anticipazioni.
Ancora un po' di pazienza...
Nel frattempo, vediamo cosa ascolteremo a partire da domani, domenica 25.
WikiRadio Oggi celebrerà due grandi scrittori, Giuseppe Pontiggiae Alberto Moravia e un fumetto, Tex, passando poi alla storia con la strage di Marzabotto.
Appuntamento da non perdere sarà W l'Italia, con Salvatore Settis che parla di Pompei. E, ancora, un ritratto di Ugo Tognazzi, la ricetta della salsa verde... e... musica, letteratura... non mancate!
Il 23 settembre 1943 a Torre di Palidoro moriva Salvo d'Acquisto, vice brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria; il giovane militare (aveva solo 23 anni) si sacrificò per salvare 22 civili durante un rastrellamento delle truppe naziste.
Nel 1991 è stato canonizzato e nominato "Servo di Dio".
Il 23 settembre 1973 a Santiago del Cile moriva Pablo Neruda.
Poeta, diplomatico e politico, Premio Nobel per la Letteratura nel 1971, Neruda, che per le sue idee politiche fu costretto all'esilio, è uno dei poeti più importanti della letteratura latino-americana contemporanea.
No te amo como si fueras rosa de sal
No te amo como si fueras rosa de sal, topacio
o flecha de claveles que propagan el fuego:
te amo como se aman ciertas cosas oscuras,
secretamente, entre la sombra y el alma.
Te amo como la planta que no florece y lleva
dentro de sí, escondida, la luz de aquellas flores,
y gracias a tu amor vive oscuro en mi cuerpo
el apretado aroma que ascendió de la tierra.
Te amo sin saber cómo, ni cuándo, ni de dónde,
te amo directamente sin problemas ni orgullo:
así te amo porque no sé amar de otra manera,
sino así de este modo en que no soy ni eres,
tan cerca que tu mano sobre mi pecho es mía,
tan cerca que se cierran tus ojos con mi sueño.
Non t'amo come se fossi rosa di sale
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Giancarlo Siani aveva compiuto 26 anni da qualche giorno quando venne ucciso in un agguato camorristico. Aveva 26 anni e il sogno di fare il giornalista, ma il giornalista sul serio: voleva parlare di camorra, condurre inchieste serie, fare nomi e cognomi. Un rompiscatole, insomma. E quando si dà fastidio (e lui fastidio ne dava parecchio) a qualcuno non va giù e questo qualcuno non perdona. Così, il 23 settembre del 1985, a Giancarlo spararono dieci colpi in testa.
Dieci colpi per cercare di tappargli la bocca e di levare di mezzo un ragazzo coraggioso che inseguiva soltanto la verità.
La storia di questa giovane vittima della camorra è diventata un film, "Fortapasc", uscito nel 2009 e diretto da Marco Risi. Il film ha ricevuto numerose nomination e molti premi. Ma Siani è rimasto nella memoria di tutti coloro che intraprendono il suo stesso mestiere con passione e orgoglio, che non si lasciano intimorire. Chi l'ha ucciso l'ha, in realtà, consegnato all'eternità.
(Claudia Bertanza)
L'omicidio di Giancarlo Siani è l'argomento della puntata di sabato 24 di WikiRadio Oggi, in onda alle 11:30 su Radio Il Discobolo.
Tremila saggi, consultabili gratuitamente. Un progetto, curato da Umberto Eco, sulla storia della civiltà europea. Encyclomedia è una monumentale opera collettiva, un’enciclopedia che spazia attraverso la storia.
Alla realizzazione dell'opera hanno contribuito vari autori: lo stesso Eco ha partecipato con 75 libri. «Si tratta di un’enciclopedia storica multimediale - ha dichiarato in passato lo scrittore - si avvale di suoni, immagini, diagrammi mobili. La sua caratteristica principale è l’intertestualità». Il progetto era stato presentato dallo scrittore in una lectio magistralis alle Nazioni Unite nel 2013, nell'ambito del progetto "Against the loss of memory" (Contro la perdita della memoria).
Arriva al Sud “Il Tenco ascolta”, per una “due
giorni” che sarà dedicata espressamente ad artisti meridionali, l'1 e 2
ottobre, a Cosenza. L'evento, che è organizzato in collaborazione con il Comune
di Cosenza, l’Università della Calabria e la Fondazione Lilli Funaro, si
svolgerà al Castello Svevo.
“Il Tenco ascolta”
è il format del Club Tenco che si sviluppa in una serie di appuntamenti in
tutta l’Italia, durante i quali il Club invita ad esibirsi dal vivo i nuovi
cantautori ritenuti più interessanti tra le centinaia che ogni anno spediscono
il proprio materiale al Club.
Sabato 1° ottobre, alle 20.30, si
esibiranno le prime quattro nuove proposte selezionate del Club per questa
occasione: i Camurria da Enna, Giulia Catuogno da Palermo, Marcondiro da
Cosenza, Gerardo Tango da Andria (Barletta). Durante la serata ci sarà spazio
anche per il progetto “Com'è profondo il mare - Brunori canta Dalla” con Dario
Brunori, Alfredo Biondo, Mirko Onofrio, Takabum Camera Unit.
Domenica 2 ottobre si comincerà alle ore 16
nella Sala del Trono con un talk che vuole essere l’occasione per far
incontrare musicisti e operatori culturali locali con il Club Tenco,
rappresentato dal direttore artistico Enrico de Angelis e da Stefano Senardi,
componente del Consiglio Direttivo.
Sarà presente Mario Occhiuto, sindaco di
Cosenza, che è stato il principale fautore delle due giornate cosentine.
Parteciperanno inoltre Gino Crisci, rettore dell'Università della Calabria,
Michele Funaro dell’omonima Fondazione, Gianluca Veltri, giornalista. Conduce
Alba Battista.
Chi vuole partecipare all'incontro può
accreditarsi inviando una mail a: tencoascolta@comune.cosenza.it
Alle 19.30 prenderà il via la seconda serata
musicale con le nuove proposte Luca Burgio & Maison Pigalle da Palermo,
Giglio da Napoli, Francesca Prestia da Catanzaro, e Ivan Talarico da Petronà
(Catanzaro). In veste di ospiti si esibiranno Rosa Martirano e Peppe Voltarelli
in “Voltarelli canta Léo Ferré”.
Nelle due serate, che saranno presentate da
Gianluca Veltri, ci saranno inoltre alcune incursioni musicali del grande folksinger
calabrese Otello Profazio, Premio Tenco 2016.
Ingresso alle due serate: 15 euro; ingresso
a una serata: 10 euro.
Il 23 settembre 1943 Benito Mussolini, perso il Governo dell'Italia dopo l'armistizio, fondò la Repubblica Sociale Italiana.
Per molti Stati la RSI veniva considerata uno Stato-fantoccio, ma fu riconosciuta dagli alleati. Era guidata dal Duce; cadde il 25 aprile 1945, con la liberazione e la fine della Resistenza.
C'erano una volta sei amici: si chiamavano Ross, Joey, Chandler, Monica, Phoebe e Rachel. Per 10 anni in tutto il mondo ne abbiamo seguito le storie, gli amori, i litigi. Li abbiamo visti cambiare lavoro, crescere, mettere su famiglia, rimanendo sempre uniti tra loro. E sempre sui divanetti del mitico Central Perk, il bar di New York in cui, per un po', Rachel ha fatto la cameriera e il gruppo si riuniva.
22 anni fa, il 22 settembre 1994, andava in onda la prima puntata di "Friends", il telefilm cult che portò i protagonisti a guadagnare 1 milione di dollari a episodio. La puntata finale, trasmessa il 6 maggio 2004, fu vista da oltre 50 milioni di telespettatori.
Al telefilm parteciparono, nel corso degli anni, attori famosi; tra tutti, si ricordano Tom Selleck (che interpretava il fidanzato di Monica) e, in un cameo, Brad Pitti (all'epoca fidanzato con Jennifer Aniston, la capricciosa e viziata Rachel).
Finita l'esperienza, Matt Le Blanc (Joey Tribbiani) diede vita a uno spin-off dal titolo Joey, ma durò solo due stagioni.
A ricordare "Friends" sarà WikiRadio Oggi giovedì 22 alle 11:30.
Il 21 settembre 1947 nasce a Portland, nel Maine, Stephen Edwin King, universalmente riconosciuto come il re del brivido, uno degli scrittori più prolifici della letteratura americana.
King è anche sceneggiatore; come scrittore, ha pubblicato oltre 80 opere, principalmente di genere horror e, in molti casi, ambientati proprio nel Maine, dove lo scrittore vive ancora oggi con la famiglia. Anche la moglie, Tabitha, è una scrittrice e fu proprio lei a spingere il marito verso il successo, convincendolo a inviare a una casa editrice un romanzo breve in cui King non credeva... la storia di una ragazzina vessata da una madre bigotta e da compagni di classe che la prendono in giro... Si tratta di "Carrie", uscito nel 1974, che nel 1976 diventa un film diretto da Brian de Palma.
Abbandonato dal padre all'età di due anni, King spesso pone al centro dei suoi romanzi il difficile rapporto padre-figli, con genitori assenti, distratti o addirittura violenti (Shining, Dolores Claiborne ne sono solo due esempi).
King ha spesso dichiarato di mettersi a tavolino ogni giorno, tranne il suo compleanno e il Giorno del Ringraziamento, per scrivere almeno 2500 parole; la sua routine giornaliera, però, viene bruscamente interrotta nel giugno del 1999, quando viene investito da un'auto e riporta gravissime ferite, che lo costringono a lunghe cure mediche e ne minano il fisico.
L'incidente verrà raccontato da King nel romanzo conclusivo della serie "La Torre Nera" (in cui i protagonisti della saga incontrano lo scrittore). Nel romanzo Duma Key (2008) il protagonista è un imprenditore edile scampato a un pericolosissimo incidente stradale.
Spesso sottovalutato dalla critica, che solo negli ultimi anni ne ha riconosciuto il valore, King è però uno degli autori più letti e amati dal pubblico di tutto il mondo... e questo probabilmente lo consolerà!
Grazie ai libri e ai film, è anche lo scrittore più pagato al mondo.
AUGURI!!!
Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato di sapere e narrare, con una barchetta di carta da giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia.
"Anime salve" è l'ultimo disco di inediti pubblicato da Fabrizio De André e ha compiuto 20 anni ieri, 19 settembre. Arrivò 6 anni dopo "Le nuvole" e ottenne un grandissimo successo di pubblico e di critica.
De André lo ha scritto a quattro mani con Ivano Fossati; il collega canta con lui nel brano che dà il titolo all'album e in "A cumba", in dialetto genovese. La moglie Dori Ghezzi, invece, interpreta il canto finale in "Khorakanè (a forza di essere vento)".
Nei concerti, al loro posto cantano i figli di Fabrizio, Cristiano e Luvi.
"Anime salve" ha conquistato il Premio Tenco 1997 e la canzone "Smisurata preghiera" ha vinto il Premio Lunezia 1998.
Il tema portante del disco è la solitudine, come quella dell'amante della moglie di Anselmo; del brano "Dolcenera" De André disse:
« Questo del protagonista di Dolcenera è un curioso tipo di solitudine. È la solitudine dell'innamorato, soprattutto se non corrisposto. Gli piglia una sorta di sogno paranoico, per cui cancella qualsiasi cosa possa frapporsi fra se stesso e l'oggetto del desiderio. È una storia parallela: da una parte c'è l'alluvione che ha sommerso Genova nel '70, dall'altra c'è questo matto innamorato che aspetta una donna. Ed è talmente avventato in questo suo sogno che ne rimuove addirittura l'assenza, perché lei, in effetti, non arriva. Lui è convinto di farci l'amore, ma lei è con l'acqua alla gola. Questo tipo di sogno, purtroppo, è molto simile a quello del tiranno, che cerca di rimuovere ogni ostacolo che si oppone all'esercizio del proprio potere assoluto. »
Poi ci sono, come in tutta la discografia del cantautore genovese, gli emarginati, i reietti, come il popolo Rom e la transessuale Princesa, nel brano che apre l'album e che è tratto dall'autobiografia di Fernanda Farias de Albuquerque, la storia di Fernandinho, nato maschio, che "è come una figlia e come una figlia vuol fare l'amore", così fugge dall'infanzia contadina, si opera e, finalmente, riesce a correggere la fortuna.
"Anime Salve" è un album con forti sonorità sudamericane, ricco di spunti poetici, ultima testimonianza di un cantautore che avrebbe avuto ancora molto da dire.
SANREMO- Sono Niccolò
Fabi, Motta, Peppe Voltarelli, Claudia Crabuzza, James Senese & Napoli
Centrale, Francesco Di Giacomo e Paolo Sentinelli con Elio e le Storie Tese i
vincitori delle Targhe Tenco 2016, il riconoscimento più autorevole della
musica italiana, organizzato dal 1984 dal Club Tenco e assegnato da una giuria
composta da oltre 230 giornalisti (di gran lunga la più vasta e rappresentativa
in Italia in campo musicale).
Le Targhe verranno consegnate nell'ambito della nuova
edizione del Premio Tenco, la Rassegna della canzone d'autore in programma al
Teatro Ariston di Sanremo dal 20 al 22 ottobre e al quale parteciperanno i
vincitori.
Niccolò Fabi
con “Una somma di piccole cose” si aggiudica la Targa per l'album dell'anno. Si
esibirà in Rassegna il 21 ottobre. Gli altri finalisti erano (in ordine
alfabetico): Afterhours, “Folfiri o Folfox”; Gerardo Balestrieri, “Canzoni
nascoste”; Vinicio Capossela, “Canzoni della Cupa”; Yo Yo Mundi, “Evidenti
tracce di felicità”.
La Targa per
l'album in dialetto va ex aequo a Claudia Crabuzza con il disco in catalano di
Alghero “Com un soldat” (salirà sul palco del “Tenco” il 21) e a James Senese
& Napoli Centrale con il napoletano “’O
sanghe” (all'Ariston il 20). In finale c'erano anche Almamegretta,
“Enneenne”; Stefano Saletti & Banda Ikona, “Soundcity. Suoni dalle città di
frontiera”; Daniele Sepe, “Capitan
Capitone e i Fratelli della Costa”.
Nella sezione
“Opera prima” la vittoria è andata con enorme vantaggio a Motta (che sarà al
“Tenco” il 20) con “La fine dei vent'anni”. Concorrevano anche: Patrizia
Cirulli, “Mille baci”; Chiara dello Iacovo, “Appena sveglia”; Giorgieness, “La
giusta distanza”; Andrea Tarquini, “Disco rotto”.
Fra gli
interpreti di canzoni non proprie (quindi non cantautori) ha prevalso Peppe
Voltarelli con “Voltarelli canta Profazio”, dedicato al repertorio del grande
folksinger calabrese Otello Profazio, già annunciato come Premio Tenco 2016.
Entrambi saranno ospiti in Rassegna il 20. Le altre nominations erano: Peppe
Barra, “E cammina cammina”; Giorgio Canali & Rossofuoco, “Perle per porci”;
Francesco De Gregori, “Amore e furto. De Gregori canta Dylan”; Bobo Rondelli,
“Bobo Rondelli canta Piero Ciampi”.
Nella Targa
per la miglior canzone (che va agli autori dei brani e non agli interpreti)
vince “Bomba intelligente” di Francesco di Giacomo e Paolo Sentinelli,
interpretata in disco dalla voce del compianto Francesco Di Giacomo insieme a
Elio e le Storie Tese. La Targa sarà ritirata dalla moglie di Di Giacomo,
Antonella, insieme al pianista Paolo Sentinelli. Con loro in finale c'erano:
“La fortuna che abbiamo” scritta e cantata da Samuele Bersani; “L'alba dei
tram. Canzone per Pasolini”, autori Giuliano Sangiorgi e Remo Anzovino,
interprete Mauro Ermanno Giovanardi; “Non voglio ritrovare il tuo nome” scritta
da Manuel Agnelli per gli Afterhours;
“Pittore elementare” composta e interpretata da Iacampo (al secolo Marco
Iacampo).
Maggiori
informazioni sulle Targhe si potranno trovare nei prossimi giorni
all’indirizzo: www.clubtenco.it
Le prevendite
per le tre serate del “Tenco” son già attive. Biglietti e abbonamenti si
possono acquistare alla cassa del Teatro Ariston (Via Matteotti 107, Sanremo -
Tel. 0184 507070) tutti i giorni dalle 16 alle 21, anche telefonicamente. I
singoli biglietti possono essere acquistati anche on line attraverso
www.clubtenco.it , www.premiotenco.it e www.aristonsanremo.com.
Biglietti:
poltronissima 45 euro + 5 euro prevendita, poltrona I settore 35+ 4, poltrona
II settore 25+4, galleria 25+4, ultime 6 file galleria 20+4. Abbonamenti:
poltronissima 90 + 9, poltrona I settore 70+ 6, poltrona II settore 54+6,
galleria 54+6, ultime 6 di galleria 44+6.
Negli ultimi
anni la Targa Tenco per il miglior disco è andata nel 2012 ex aequo ad
Afterhours e Zibba & Almalibre, nel 2013 a Niccolò Fabi, nel 2014 a
Caparezza, nel 2015 a Mauro Ermanno Giovanardi.
Quella nella
sezione dialetto, nel 2012 a Enzo Avitabile, nel 2013 a Cesare Basile, nel 2014
a Loris Vescovo, nel 2015 ancora a Cesare Basile.
La Targa come
opera prima ha visto primeggiare nel 2012 Colapesce, nel 2013 Appino, nel 2014
Filippo Graziani, nel 2015 La Scapigliatura.
Fra gli
interpreti hanno vinto: nel 2012 Francesco Baccini, nel 2013 Mauro Ermanno
Giovanardi, nel 2014 Raiz & Mesolella, nel 2015 Têtes de Bois.
La Targa per
la miglior canzone è stata sospesa nel 2006 e ripristinata nel 2014, quando hanno
prevalso i Virginiana Miller, autori e interpreti del brano "Lettera di
San Paolo agli operai". Nel 2015 hanno vinto, ex aequo, “Il senso delle
cose” di Cristina Donà e Saverio Lanza, cantata da Cristina Donà, e “Le storie
che non conosci” di Samuele Bersani e Pacifico (Gino De Crescenzo) che l'hanno
cantata con la partecipazione di Francesco Guccini.
Il 20 settembre del 1902 a Luzzara nasceva Cesare Zavattini.
Foto: Paolo Monti, 1985
Sceneggiatore, scrittore, poeta, giornalista, scrittore e commediografo, è considerato tra i più rilevanti autori del neorealismo italiano.
Fu sceneggiatore per i maggiori registi italiani, tra cui Vittorio de Sica (Umberto D. e Ladri di biciclette, per citarne solo due)e Federico Fellini, per un totale di 80 film.
Ha vinto più volte il Nastro d'argento e ha ricevuto molteplici nomination al Premio Oscar.
Fu anche soggettista di fumetti e alcune delle sue storie sono state pubblicate su Topolino e Paperino.
Curiosità: è stato padrino di battesimo di Christian De Sica.
Muore a Roma il 13 ottobre 1989.
Di Zavattini parlerà WikiRadio Oggi di martedì 20 alle 11:30.
Nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1985 moriva Italo Calvino: lo scrittore, nato il 15 ottobre del 1923, era stato colpito da ictus due settimane prima.
Lo ricordiamo con una recensione del suo prima romanzo, "Il sentiero dei nidi di ragno", uscito nel 1947 e, in seconda stesura, nel 1964.
Il sentiero dei nidi di ragno
Il romanzo è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo l'8 settembre 1943. Siamo in piena lotta partigiana; il protagonista è Pin, un bambino di circa 10 anni. Pin vive con la sorella prostituta, alla quale fa "pubblicità" e lavora nella bottega di un calzolaio. La madre è morta e il padre è irreperibile. Lui è ribelle, maleducato, fa il buffone, canta e canzona i grandi, in una continua ricerca di attenzioni e compagnia, perché è solo. Abbandonato a se stesso, a disagio con i coetanei e anche con gli adulti che ridono quando fa il buffone e lo ignorano nei momenti delle decisioni. Pin ruba la pistola all'amante tedesco della sorella, viene picchiato, finisce in prigione, evade e si unisce a un gruppo di partigiani. Il piccolo Pin, cresciuto troppo in fretta, ha ancora bisogno di fantasticare e sognare, ha bisogno che qualcuno lo guidi, è sempre in bilico tra bene e male, giusto e sbagliato, realtà e immaginazione.
Ed è, comunque, sempre solo, costretto a prendersi cura di se stesso. Cerca un punto di riferimento, cerca solo qualcuno che non lo deluda.
La guerra e il suo carico di dolore, i bombardamenti e il resto sono solo un contorno: al centro del romanzo c'è la solitudine, c'è l'infanzia negata, c'è l'incertezza del domani, ma c'è, ancora, in fondo, la speranza.
"Il sentiero dei nidi di ragno" è un romanzo breve, scorrevole, con descrizioni che ci danno proprio l'impressione di essere lì, tra i carrugi sanremesi, nascosti sulle colline che guardano il mare, tra i colori e gli odori della Liguria. Così i personaggi diventano anche nostri amici e Pin? Pin, in fondo, è un po' tutti noi.