La prima puntata dell'anno di WikiradioOggi, in onda alle 11:30 di venerdì 1° gennaio, sarà dedicata a uno dei più grandi ciclisti italiani della storia: Fausto Coppi, che morì il 2 gennaio del 1960. Aveva appena 40 anni.
I suoi funerali, celebrati il 4 gennaio a Castellania, furono seguiti da 50.000 persone.
Le sue moltissime vittorie, la celebre rivalità con un altro grande campione dell'epoca, Gino Bartali (scomparso nel 2000) e la sua scandalosa storia d'amore con la Dama BiancaGiulia Occhini, nonché la tragica morte precoce, avvenuta per una malaria non diagnosticata, lo hanno consegnato alla leggenda.
Per tutti i nostalgici di un mondo, anche sportivo, che non c'è più, il consiglio è di sintonizzarsi domani sulle frequenze di Radio Il Discobolo.
Radio Il Discobolo vi terrà compagnia durante l'ultimo giorno dell'anno proponendovi un viaggio nella tv del passato; la trasmissione WikiradioOggi (in onda alle 11:30), infatti, parlerà di "Specchio segreto", la storica trasmissione del 1964 con protagonista Nanni Loy, ispirata all'americana "Candid Camera".
Andarono in onda sette puntate, di un'ora ciascuna. Tra le più famose, quella dove il protagonista inzuppa il suo cornetto nel cappuccino di sconosciuti.
Tra critiche e successo, la trasmissione venne poi replicata nel 1977.
Anni dopo la messa in onda, vennero avanzati dubbi sulla veridicità degli scherzi, in quanto le "vittime" non mostravano stupore per la stranezza delle situazioni, ma Loy negò che le situazioni fossero preparate e attribuì le (non) reazioni delle persone con l'ingenuità tipica degli anni Sessanta.
Di sicuro c'è solo che non si è mai smesso di fare candid camera e gli scherzi (veri o costruiti che siano) continuano, ancora oggi, a farci ridere.
Proprio oggi, 30 dicembre, Paolo Villaggio spegne 83 candeline: attore, comico, scrittore e sceneggiatore, è il "papà" del Professor Kranz, di Giandomenico Fracchia e, ovviamente, dell'emblema del servilismo e dello sfruttamento: il ragionier Ugo Fantozzi che, con la moglie Pina e l'orrenda figlia Mariangela, ha attraversato oltre 20 anni di storia del cinema italiano. Il primo film, infatti, risale a 40 anni fa (1975), mentre l'ultimo è del 1999. Ma in realtà Fantozzi è senza tempo, attuale negli anni Settanta come oggi ed è questa la sua forza.
Villaggio, che ha lavorato, tra gli altri, con attori del calibro di Vittorio Gassman e Alberto Lupo ed è stato diretto da Nanni Loy, Pupi Avati e Federico Fellini, resta nell'immaginario collettivo, sempre e solo Fantozzi, ragionier Ugo, vessato da capi e colleghi.
Attore di teatro e drammatico, provocatore, è stato anche autore di canzoni assieme all'amico Fabrizio De Andrè: dal loro sodalizio nacque, per fare un esempio, "Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers". La canzone, che narra del re Carlo Martello, fervente cristiano, che sulla strada del ritorno dalla guerra si concede una scappatella con una giovane prostituta (e scappa poi via senza pagarla), fu oggetto di critiche e di censure. Come racconta Villaggio, i due furono costretti a modificare il verso "frustando il cavallo come un mulo, quel gran faccia da c. del re si dileguò", sostituendolo con un più politically correct "frustando il cavallo come un ciuco, tra il glicine e il sambuco, il re si dileguò"...
Radio Il Discobolo continua a seguire la rassegna sanremese "Swing Corner of Christmas". Dopo il successo ottenuto con le due puntate della scorsa settimana, vi proponiamo domani, mercoledì 30 dicembre, il terzo concertino di mezzodì registrato domenica 27.
Ecco i protagonisti del concerto.
Voce: Joanna Rimmier
Pianoforte: Maestro Massimo del Prà
Tromba: Martino Biancheri
Batteria: Enzo Cioffi
Direzione artistica: Freddy Colt
(www.sanremonews.it)
Ultimo appuntamento dell'anno con "Dal Fonografo al Microsolco", la storica trasmissione di Radio Il Discobolo ideata, curata e condotta da Sandro Alba e Massimo Baldino.
Vi faremo ascoltare, tra gli altri Carlo Moreno, Miriam Ferretti, Enzo Di Mola, Jula De Palma, Giuseppe Di Stefano, Elvis Presley... Non mancate!
Era il 28 dicembre 1895 quando, a Parigi, al Grand Café sul Boulevard des Capucines i fratelli Auguste e Louis Lumière proiettarono il primo spettacolo cinematografico a pagamento: l'anno successivo fecero un tour cinematografico che toccò Londra e New York.
Francesi di Besançon, figli dell'imprenditore e fotografo Antoine Lumiére, i due fratelli lavorarono per anni con lui e, quando il padre andò in pensione (nel 1892), iniziarono a lavorare al progetto cinematografico.
Questi primi filmati altro non erano che rapide successioni di fotografie, molto in voga in quegli anni, ma l'invenzione dei
Lumière aveva l'innegabile vantaggio dell'efficientecremagliera, che
trascinava la pellicola automaticamente a scatti ogni 1/25 di secondo, e una
praticità mai vista, essendo la macchina da presa una piccola scatoletta di
legno, facilmente trasportabile, che all'occorrenza, cambiando solo la lente,
si trasformava anche in macchina da proiezione.
Subite anche voi il fascino del cinema che vi trascina nelle storie e vi rende protagonisti?
Dovete (dobbiamo) dire grazie ai Fratelli Lumiére.
Vi presentiamo i programmi che andranno in onda domani, martedì 29.
- Alle ore 10 c'è la replica di "Mille canzoni portate dal vento" con Enzo Giannelli, Roberto Berlini e... i 4 moschettieri.
- Alle ore 11:30 WikiradioOggi parlerà di Salvatore Giuliano, bandito siciliano morto nel 1950, il cui nome è legato principalmente alla strage di Portella della Ginestra (1° maggio 1947), considerata la prima strage di Stato-Mafia. La figura di Giuliano ha ispirato un flim di Gianfranco Rosi del 1962.
- Alle 14:30 andrà in onda Speciale Wikiradio: questa settimana la trasmissione si occuperà del famoso attore Gian Maria Volontè, una delle icone del cinema italiano (www.gianmariavolonte.it).
- Alle 21:00 ritorna "Dal Fonografo al Microsolco", la storica trasmissione della nostra radio, curata e condotta da Sandro Alba e Massimo Baldino.
E poi tanta musica, come sempre! Non perdetevi le nostre trasmissioni.
Lunedì 28 dicembre Radio Il Discobolo propone una vecchia intervista all'attore, scrittore, comico e sceneggiatore genovese Paolo Villaggio. Famoso e amato soprattutto per il ruolo dell'ormai leggendario ragioniere Ugo Fantozzi (anzi, Fantozzi ragionier Ugo, altrimenti detto Fantocci, Pupazzi e Bambocci), Villaggio è in realtà anche un buon attore drammatico (ha recitato con Lina Wertmuller, Federico Fellini e Marco Ferreri) e ha ricevuto, nel 1992 il Leone d'oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia.
L'intervista, che fa parte del ciclo "Un secolo fa... Storie e personaggi del Novecento", andrà in onda:
- lunedì alle 10:00
- martedì alle 18:00
- mercoledì alle 14:30
- sabato alle 21:00
Alle 11:30 WikiradioOggi celebrerà Cyrano de Bergerac, opera teatrale di Edmond Rostand, che fu rappresentata per la prima volta proprio il 28 dicembre nel 1897. La storia di Cyrano, tanto abile con la spada quanto con la penna, dal lunghissimo naso, innamorato senza speranza della bella Rossana, da oltre un secolo ispira registi e cantanti e continua a far sognare.
Alle 21, invece, ascolteremo "Mille canzoni portate dal vento", trasmissione curata e condotta da Enzo Giannelli e Roberto Berlini, questa settimana dedicata ai 4 Moschettieri.
Radio Il Discobolo non vi lascia soli neppure a Capodanno!
Per l'ultima notte dell'anno, infatti abbiamo pensato di invitarvi a una festa molto divertente e "ritmata". Dalle 22:30 di giovedì 31 dicembre fino alle 6:00 di venerdì 1° gennaio vi proponiamo tanta musica di tutti i tempi, tutta da ballare.
Stiamo già predisponendo la scaletta e siamo sicuri che le nostre proposte vi piaceranno moltissimo.
Non mancate, quindi! Trascorrete la mezzanotte assieme a noi, su Radio Il Discobolo.
Il giorno di Natale di 116 anni fa nasceva l'attore Humphrey Bogart, una delle icone del cinema americano, inserito dall'American Film Institute al primo posto tra le più grandi star della storia del cinema.
La sua carriera inizia nei primi anni Venti e si conclude nel 1955, interrotta dalla malattia (un carcinoma che lo porterà alla morte il 14 gennaio 1957). Tre volte candidato al Premio Oscar, lo vince nel 1952 per "La Regina d'Africa", anche se il suo ruolo più famoso, quello che probabilmente lo consegnò al "mito" che sopravvive ancora oggi, è sicuramente quello di Rick Blaine nel mitico "Casablanca", film del 1942.
A noi piace ricordarlo in "Sabrina", dove recita accanto alla meravigliosa Audrey Hepburn. Era il 1954.
Domani, domenica, per Radio Il Discobolo inizia una nuova settimana di programmazione, l'ultima per questo 2015 che ha visto la nascita di questo blog, creato per essere ancora più vicini a Voi, ascoltatrici e ascoltatori che continuate a seguirci con tanto affetto.
E... quale migliore modo per festeggiare la fine di un anno e l'inizio del 2016? Proponendovi, per la rubrica "Un secolo fa... Storie e Personaggi del Novecento", un'intervista a Paolo Villaggio, autore cinematografico di uno dei più bei veglioni di fine anno della storia. Ricordate il mitico Maestro Canello?
Speciale Wikiradio, invece, sarà dedicata a uno dei più grandi attori del cinema italiano: Gian Maria Volontè, interprete dei leggendari "spaghetti western" di Sergio Leone e, in seguito, di molti film di forte impegno civile. L'attore è scomparso nel 1994 a 61 anni,
Ritornano poi le "Mille canzoni portate dal vento", con Roberto Berlini e Enzo Giannelli, con una puntata dedicata ai Quattro moschettieri.
Nel 1977, il giorno di Natale, morì Sir Charles Spencer Chaplin. Il grande regista, attore, musicista e produttore britannico era nato nel 1889.
Nella sua lunghissima carriera, iniziata nei primi anni del 1900 come artista circense (assieme al fratello Sydney) e conclusa nel 1966 con "La Contessa di Hong Kong" (suo unico film a colori, interpretato da Marlon Brando e Sophia Loren) ha girato oltre 90 film, passando dal muto al sonoro, dalla commedia al dramma.
"Chaplin City Lights still" di United Artists - www.creativelydifferentblinds.com/TVStageandFilm/CharlieChaplin/CityLights. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons -
Il suo personaggio più famoso è sicuramente Charlot, l'omino dall'andatura ondeggiante, con abiti e scarpe fuori misura, bombetta e bastone di bambù.
Accusato di essere filocomunista e antiamericano per alcuni suoi film (in particolare Monsieur Verdoux), Chaplin, che viveva negli Stati Uniti, si trasferì in Svizzera e fu riabilitato dagli Americani solo negli anni Settanta, grazie al Premio Oscar alla carriera e a quello per la colonna sonora del film "Luci della ribalta".
La seconda pagina che vi consigliamo è quella della cantante Jone Caciagli. Alla pagina è stato aggiunto l'articolo uscito sul quotidiano "La Stampa" lunedì 7 aprile 1952 e dedicato alla sua tragica morte.
Per la rubrica "Natale col Discobolo" continuiamo a proporvi i film più adatti a questi giorni di festa. I film che vi proponiamo stasera non sono propriamente "natalizi" come quelli dei giorni scorsi, ma sono dei classici che le televisioni propongono quasi sempre tra dicembre e gennaio.
Piccole Donne: Dal celebre romanzo di Louisa May Alcott sono stati tratti diversi film. Il primo libro della saga si snoda proprio nel corso di un anno, inizia e finisce nel periodo natalizio e, raccontando storie di amore, affetti e buoni sentimenti, "Piccole Donne" compare spesso nel palinsesto natalizio. La storia della famiglia March cattura, emoziona e commuove sempre.
La prima trasposizione cinematografica risale addirittura al 1918, film muto diretto da Harley Knoles e interpretato da Conrad Nagel (Laurie) e Dorothy Bernard (Jo March).
Nel 1933 esce la versione di John Cukor con Katharine Hepburn (Jo) e Joan Bennet (Amy).
Ma è quello del 1949 a essere, forse, il più famoso: diretto da Mervin Leroy, vede tra le protagoniste una giovanissima Elizabeth Taylor nel ruolo della capricciosa Amy.
Tra i più recenti, vi è quello del 1994, diretto da Gillian Anderson che vede Wynona Ryder nel ruolo di Jo.
Il Piccolo Lord: Tratto dal romanzo di Frances Hodgson Burnett, è un film del 1980, diretto da Jack Gold, con Alec Guinness nel ruolo del vecchio Lord Fauntleroy e Rick Schroeder in quello del piccolo Lord, Cedric Errol.
Lord Fauntleroy, anziano e solo, è un nobiluomo inglese incapace di provare affetto. Manda a chiamare il piccolo Ceddie, suo unico nipote, figlio del suo ultimogenito,morto, da lui ripudiato per aver sposato una donna americana. Il piccolo Lord porterà amore e gioia nella grigia vita del nonno.
Mary Poppins: Basato sui romanzi di Pamela Lyndon Travers, è un film del 1964, diretto da Robert Stevenson e interpretato da Julie Andrews (Mary Poppins) e Dyck Van Dike (Bert lo spazzacamino).
Prodotto dalla Walt Disney, mescola attori in carne e ossa e disegni animati, risate, magia e tanta musica. Ormai è leggenda, anche grazie a una bellissima colonna sonora.
Domani, venerdì 25, Radio Il Discobolo vi propone, alle 11:30 una puntata di WikiradioOggi dedicata a Natale in casa Cupiello.
"Natalecupiello". Con licenza Copyrighted tramite Wikipedia -
La famosissima commedia di Eduardo De Filippo, tra le più amate di sempre, venne rappresentata per la prima volta il 25 dicembre del 1931 al teatro Kursaal di Napoli. Nel 1962 e nel 1977 l'opera ebbe due diverse trasposizioni televisive, dirette dal grande Eduardo; nella seconda recitò anche il figlio di Eduardo, Luca De Filippo (scomparso di recente).
Il Natale, piaccia o no, è un caleidoscopio di rituali, di emozioni positive o negative a seconda della situazione di chi lo vive. Senza scomodare il significato religioso, che essendo soggettivo non coinvolge tutti, è sempre più spesso schiacciato da logiche commerciali, fredde statistiche che misurano il polso della situazione economica di un popolo. Tutti i Tg recitano in coro: “Quest’anno si spenderanno tot euro pro-capite, si regaleranno più prodotti alimentari, le stazioni sciistiche verranno prese d’assalto” e via discorrendo. Le variabili in gioco sono tante e, tra tante variabili, una tradizione consolidata è quella dei dischi di Natale. Tutti i maggiori artisti internazionali ne hanno prodotto almeno uno e la musica è, da sempre, il sottofondo di accompagnamento delle festività.
A questa regola non era sfuggito uno dei maggiori interpreti e musicisti di sempre, Nat King Cole. Nel firmamento dei grandi talenti di colore, Cole si distingue per alcune peculiarità sia artistiche che riguardanti l’estrazione sociale. Infatti, non ci troviamo di fronte al solito ragazzo nero che cresce sbandato con una famiglia labile alle spalle e che viene trascinato sulla strada della malvivenza. Il padre era un pastore Battista e la madre era l’organista della chiesa e queste condizioni, in un contesto storico temporale e culturale molto critico per la gente di colore come l’America degli anni venti, voleva dire essere un gradino più in alto nella scala sociale. Proprio la madre, gli insegnò i primi rudimenti dell’uso del pianoforte e Nat proseguì studiando il jazz e la musica nera per eccellenza ossia il gospel ma anche la musica classica. Il futuro Nat King Cole, viveva a Chicago e di nascosto dai suoi andava ad ascoltare i grandi artisti dell’epoca come il suo preferito dal quale trasse ispirazione, Earl Hines.
Ormai la strada era tracciata e Cole iniziò a suonare con il fratello maggiore incidendo il primo disco al quale seguì un tour che lo portò fino a Los Angeles dove si sposò e vi si stabilì. La leggenda di Nat Cole, che solo in seguito verrà proclamato King, si materializza con il primo grande successo “Sweet Lorraine”nel 1940. Ma Nat non ha una buona considerazione di se stesso come cantante, si paragona ad altri grandi interpreti del momento sentendosi inadeguato. Pur di ottenere dei risultati vocali a lui soddisfacenti arriva al punto di fumare tantissimo per ottenere una voce profonda e lo fa fino a pochi istanti prima di salire sul palco o in sala d’incisione. Il risultato, tragico, di questo espediente, sarà una morte prematura, alla soglia dei quarantasei anni, per cancro al polmone. Eppure la voce di Nat King Cole è una delle più particolari di sempre. Quando canta scandisce bene le parole quasi amplificandole ed il suo timbro è perfetto sia che esegua brani pop, rhythm and blues o swingati. Un esempio è l’immortale “Unforgettable”, una canzone, come dice il titolo, indimenticabile: “Indimenticabile, ecco cosa sei tu, indimenticabile per quanto vicina o lontana. Come una canzone d’amore che mi stringe è il pensiero di te che mi tormenta…”.
Altro brano classico di Cole è “I love you for sentimental reasons” che per la prima volta lo proiettò al vertice della classifica Billboard: “Ti amo per ragioni sentimentali, spero che tu mi creda, ti ho dato il mio cuore…”.
Di importanza storica è il brano “Straighten Up and Fly Right”, dai critici musicali, infatti, viene considerato come il prototipo di quello che diverrà di lì a poco il rock-and-roll al punto di avere un’influenza artistica sul grande Bo Diddley. Un privilegio particolare di Nat King Cole è quello di esser stato il primo artista di colore ad avere una trasmissione radiofonica tutta per sé sebbene gli sponsor fecero dietro-front per gli endemici motivi di razzismo. Razzismo che Nat combatté tutta la vita rifiutando di esibirsi in locali dove il pubblico di colore era escluso e pagò il suo impegno sociale venendo aggredito sul palco in Alabama. La tradizione musicale di famiglia è stata perpetuata soprattutto da una delle figlie, la celebre Natalie Cole avuta dalla seconda moglie. Cole ha preso parte, suonando e cantando, a molti film e cortometraggi fino al 1965, anno della sua precoce scomparsa. Tra i tanti successi con il suo Nat King Cole Trio, vale la pena ricordare “Stardust” e “Smile”, canzone scritta da Charlie Chaplin per il celeberrimo film “Tempi Moderni” e da lui ripresa.
Si diceva che i grandi artisti, da sempre, a Natale pubblicano una raccolta di canzoni a tema. In questo Natale, ci piace ricordare “The Christmas Song”, magistralmente interpretata da uno dei mostri sacri della musica mondiale di sempre, il Re Nat Cole: “Bimbetti con gli occhi illuminati avranno difficoltà a dormire stanotte. Sanno che Babbo Natale sta per arrivare…e cosìsto offrendo questa semplice frase ai bambini da 1 a 92 anni. Anche se è stata detta molte volte in tanti modi, Buon Natale a tutti voi…”.
Radio Il Discobolo vi terrà compagnia anche domani, giovedì 24, vigilia di Natale. Celebreremo la Festività più importante con più appuntamenti.
Alle 11:30 WikiRadioOggi parlerà della Tregua di Natale del 1914. In piena Grande Guerra, sul fronte occidentale, intorno ai giorni di Natale ci furono vari "cessate il fuoco" non ufficiali. Alcuni eserciti, spontaneamente, si scambiarono auguri e doni, oppure utilizzarono la tregua per seppellire i caduti. Altri, invece, continuarono a combattere. Gli alti vertici giudicarono negativamente questi episodi di fraternizzazione con il nemico. (wikipedia.it).
Alle ore 18:00, in replica, andrà in onda Speciale Wikiradio dedicata alla storia della canzone "White Christmas".
Alle ore 19:15 Massimo Baldino legge "Racconto di Natale" di Dino Buzzati.
Tra gli appuntamenti fissi del nostro palinsesto settimanale, c'è la rubrica "Cara Radio Il Discobolo", curata e condotta da Walter Martinelli.
Se ieri ve la siete persa, la potete ascoltare in replica:
- mercoledì alle 21
- giovedì alle 10
E, se avete una canzone del cuore, che vi ricorda un amore lontano, una nonna, un'estate del passato, potete compilare la richiesta sulla Home Page del nostro sito.
A Sanremo, come abbiamo già anticipato qualche giorno fa, si sta svolgendo la rassegna di concerti all'aperto "Swing Corner of Christmas". La manifestazione è organizzata dal Centro Studi Musicali "Stan Kenton", assieme al Comune di Sanremo, all'Assessorato al Turismo e alla Banca di Caraglio e con il patrocinio del Premio Tenco. Lo staff di Radio Il Discobolo era presente alla prima serata e seguirà anche le altre, registrandole per tutti quelli che non possono essere nella città dei fiori. I primi due concerti verranno trasmessi: - mercoledì 23 alle ore 21:30 - venerdì 25, sempre alle 21:30 Trascorrete il Natale con noi!
È probabilmente la canzone natalizia più famosa di tutti i tempi, sicuramente la più venduta. Stiamo parlando di White Christmas, scritta nel 1940 da Irving Berlin.
La versione più famosa è quella incisa da Bing Crosby nel 1942: questo disco non è mai uscito di produzione.
La canzone è stata tradotta anche in italiano, con il titolo Bianco Natale e nel 1954 diede anche origine al musical omonimo, interpretato tra gli altri da Bing Crosby.
Innumerevoli gli artisti che, nel corso degli anni, ne hanno cantato e inciso una loro versione, ma la più amata e venduta resta ancora quella di Crosby.
Di questa canzone parlerà Wikiradio Speciale che andrà in onda:
Anche durante la settimana natalizia (20 /27 Dicembre) Dal Fonografo al Microsolco, a cura di Sandro Alba e Massimo Baldino, sarà regolarmente in onda, regalandovi tante piacevoli sorprese a 78 e 45 giri.
Prima di tutto, ascolteremo due delle voci più importanti della Voce del Padrone: quella di Emilia Veldes, della quale si hanno pochissime notizie, e quella del cantante Enzo Di Mola, che canta un brano di grande successo del 1940 "Ritorna a Napoli".
Dall'archivio di casa Parlophon faremo risuonare un bel disco della cantante Maria Luisa Dell'Amore, "Nessuno" e altri due 78 giri, interpretati dai cantanti Gilberto Mazzi(quello dei grandi magazzini) e Michele Montanari.
Gli anni Cinquanta saranno dedicati a Vittorio Paltrinieri,Renato Rascel e Peter Van Wood, mentre il finale come sempre sarà dedicato a un disco della NET (la Nuova enigmistica tascabile) e ascolteremo una delle voci più popolari di queste pubblicazioni, quella di Graziella Caly, oggi scrittrice di successo.
In un tempo come il nostro, che falcia miti senza tanti complimenti, non poteva sottrarsi al fuoco della dissacrazione l’attuale scienza medica, la vivisezione, considerata dea onnipotente e intoccabile, cui si inchinano popoli e governi. La vivisezione è, appunto, la squallida imperatrice denudata e messa sotto accusa da Hans Ruesch, l’autore del Paese dalle ombre lunghe, impegnato, questa volta, in un campo sconosciuto ai suoi lettori.
Ogni giorno, medici, fisiologi, scienziati si dilettano con sadici giochi, che hanno per oggetto cani, gatti, topi, conigli, scimmie, maiali, cavalli, asini, capre, uccelli, pesci. Gli animali vengono imbavagliati, immobilizzati, soffocati a intermittenza, infettati con morbi mortali, sventrati, eviscerati, segati, bolliti o arrostiti vivi, congelati per essere riportati in vita e ricongelati, lasciati morire di fame o di sete, molto spesso dopo che sono state resecate parzialmente o totalmente le glandole surrenali, o l’ipofisi o il pancreas, o dopo sezione del midollo spinale.
Si recidono zampe, si tagliano corde vocali, si estirpano testicoli a martellate, si mettono a nudo nervi, si estirpano o si trapiantano vari organi, si procede allo smidolla mento della spina dorsale, si cuciono sbocchi naturali per “vedere cosa succede”. E, durante le atroci sofferenze – che possono durare settimane, mesi o anche anni – le infelici creature vengono osservate dai ricercatori. Si sono visti cani impazziti divorare le proprie zampe; gatti, le cui convulsioni li scagliavano contro le sbarre delle gabbie, finché venivano colti da collasso; scimmie avventarsi le une sulle altre, mordendosi a vicenda, in seguito a iniezioni di varie sostanze immesse nel cervello.L’opera di Hans Ruesch – una agghiacciante storia della tortura moderna – è il primo libro che dà una visione globale, rivelandone i retroscena, di uno dei più scottanti problemi attuali. È la cattiva coscienza di una civiltà che, nonostante il suo progresso, si trascina dietro la tortura come una maledizione atavica. E, innanzi al dilemma se la sperimentazione sugli animali sia un sacrificio necessario o una crudeltà inutile, lo scrittore non ha esitazioni. Non solo, la vivisezione è inutile (crocifiggere un cane per studiare la durata dell’agonia di Cristo, squartare cagne gravide per osservare l’istinto materno sotto il dolore intenso, o somministrare scosse elettriche convulsivanti per registrare le onde cerebrali di un gatto in preda a convulsioni), ma è addirittura dannosa alla scienza. Non a caso, questi apprendisti stregoni (come Ruesch definisce i vivisezionisti), con i loro metodi di ricerca tanto antiscientifica, sono anche responsabili della fabbricazione di farmaci sintetici, apportatori di cancro, dando ragione a Richard Wagner: “Non mi affiderei mai a un medico vivisezionista, perché saprei che non solo è un individuo senza pietà, ma anche un asino nella sua professione”.
Enzo Giannelli
(Articolo uscito sul quotidiano "L'Unità" il 17 marzo 1976)
Nuovo appuntamento con la rubrica "Un secolo fa... Storie e Personaggi del Novecento". Questa settimana il protagonista dell'intervista trasmessa dalla nostra radio sarà Giorgio Domenico Guidi, in arte Johnny Dorelli.
Nato a Meda nel 1937, è cantante, attore, personaggio televisivo e radiofonico. Dorelli è figlio d'arte: suo padre, Aurelio Guidi, è stato un tenore (con lo pseudonimo di Nino D'Aurelio) e a causa degli impegni di lavoro paterni trascorse l'infanzia negli Stati Uniti. ha partecipato a trasmissioni di successo come Il Musichiere, Canzonissima e Gran Varietà.
Ha vinto il Festival di Sanremo, in coppia con Domenico Modugno, nel 1958 e nel 1959.
Si è tenuto venerdì 18 a Sanremo l'incontro, una conferenza-concerto, "Demo Bruzzone tra Barzizza e Giacomazzi", ispirato all'ultimo libro di Freddy Colt. L'evento, che era organizzato dal Centro di Studi Musicali Stan Kenton, ha avuto il patrocinio del Club Tenco ed è stato registrato da Radio Il Discobolo, che ve lo proporrà in esclusiva lunedì 21 dicembre alle ore 19.
SANREMO- Aprirà domani, domenica 20, lo Swing Cornerof Christmas", rassegna di concerti all'aperto giunta alla IV edizione, che ha riscosso notevole successo negli anni scorsi, organizzata dal Centro Studi Musicali "Stan Kenton", assieme al Comune di Sanremo, all'Assessorato al Turismo e alla Banca di Caraglio, con il patrocinio del Premio Tenco.
Il concerto di domani si svolgerà alle 11 in Piazza Boreo d'Olmo e vedrà protagonista il cantante Andy Arnaldi accompagnato da Freddy Colt (piano e direzione artistica), Andrea "Dema" De Martini (sax), Riccardo Anfosso (tastiera) e Enzo Cioffi (batteria). Il quintetto proporrà, tra le altre, canzoni di Nicola Arigliano e Natalino Otto.
"Alida Chelli e Walter Chiari". Con licenza Pubblico dominio tramite Wikipedia
Il 20 dicembre del 1991 a Milano moriva improvvisamente Walter Chiari (vero nome Annichiarico), attore, comico, conduttore televisivo, uno dei protagonisti della televisione italiana negli anni Cinquanta e Sessanta, accanto a Carlo Campanini (memorabile lo sketch del sarchiapone), Mina e Paolo Panelli.
Sposò Alida Chelli, dalla quale ebbe Simone Annichiarico, suo unico figlio e oggi conduttore televisivo. Ma l'attrice non fu l'unico amore celebre della vita di Walter Chiari, che era un gran seduttore. Particolarmente chiacchierata e turbolenta fu la sua storia con l'attrice americana Ava Gardner, durata 4 anni.
Nel 1970, iniziò il declino: l'attore, infatti, venne arrestato con l'accusa di consumo e spaccio di cocaina e restò in prigione 70 giorni (in quel periodo nacque il figlio), nello stesso scandalo che coinvolse, in un clamoroso errore giudiziario, Lelio Luttazzi.
Da quel momento la carriera di Walter Chiari non fu più quella di prima. Ritornò a fare spettacolo, ma senza particolare successo. (www.wikipedia.it).
Il 20 dicembre del 1991 Chiari aveva appuntamento con il suo amico impresario teatrale Libero Zabelli per cena. Non vedendolo arrivare, Zabelli si preoccupò e raggiunse il residence dove l'attore viveva da solo. Sfondò la porta e trovò Walter Chiari in poltrona, morto, con gli occhiali inforcati e davanti alla televisione accesa. I suoi funerali si svolsero nella Chiesa di San Pietro in Sala, in Piazza Wagner, a due passi dal Teatro Nazionale dove l'attore si era esibito moltissime volte.
Vediamo assieme alcuni programmi di domani, domenica 20 dicembre.
Alle 11:30 WikiradioOggi parlerà del film "Biancaneve e 7 nani", il primo lungometraggio animato della storia del cinema, nonché il primo film prodotto dalla Walt Disney Productions, uscito ben 78 anni fa (fu proiettato in anteprima il 21 dicembre del 1937 al Carthay Circle Theatre e in tutti gli USA nel febbraio del 1938: a dicembre dello stesso anno arrivò in Italia).
Basato sull'omonima fiaba dei Fratelli Grimm, ma decisamente edulcorato rispetto all'originale, è considerato un grande classico e, all'anteprima, ricevette una standing ovation da parte del pubblico, selezionatissimo, tra cui c'erano anche alcuni di quelli che avevano definito il film "Follia Disney". La prima edizione del film incassò 8 milioni di dollari in tutto il mondo. Uscito diverse volte al cinema, la tv italiana (Rai 1) l'ha trasmesso per la prima volta nel 2011: fu guardato da oltre 7 milioni di spettatori.
Alle 14:30 vi proporremo una replica di "Dal Fonografo al Microsolco" dedicato alle canzoni natalizie.
Alle 16:30 ascolteremo le canzoni di Nilla Pizzi.
Alle 18:00 ci terrà compagnia Simone Climon con il suo Gran Galà, dedicato a Michele Montanari (biografia su www.ildiscobolo.net).
Alle 19,15, per la rubrica "Racconti al microfono" Massimo Baldino legge "Canto di Natale", di Claudia Bertanza, racconto ispirato all'omonima novella di Charles Dickens.
Alle 21, in replica, la seconda puntata della Clessidra di Giacomo Schivo con Jula De Palma.
Manca una settimana a Natale: avete già deciso che film guardare? Quello che vi consigliamo oggi non è proprio il film natalizio per eccellenza, diciamo che è "particolare".
"Nightmare Before Christmas" di --OswaldLR (msg) - DVD. Con licenza Copyrighted tramite Wikipedia -
Si tratta di "Nightmare Before Christmas", film d'animazione del 1993 diretto da Henry Selick, ma ideato e prodotto da Tim Burton, regista amante delle atmosfere gotiche e fiabesche. E Nightmare Before Christmas è proprio una fiaba sui generis, ambientata in un mondo immaginario dedicato completamente alla festa di Halloween. Qui vive Jack Skeleton, re di Halloween che, stufo della ripetitività della festa, scopre un nuovo mondo, quello di Babbo Natale (o Babbo Nachele, come capisce Skeleton).
Jack Skeleton proverà a introdurre il Natale nel suo mondo, ma nessuno pare comprenderne il vero spirito...
La colonna sonora del film è stata creata da Danny Elfmann e nella versione italiana ha la voce di Renato Zero.
"Nightmare Before Christmas" ottenne un buon successo appena uscito, ma fu nel 2003, in occasione del decennale, che divenne un vero e proprio fenomeno commerciale, tanto che nel 2006 è uscito nuovamente nei cinema, questa volta in 3D e prodotto dalla Walt Disney Pictures.
Il film è realizzato con la tecnica dello stop-motion (pupazzi mossi a mano dagli animatori di fotogramma in fotogramma.
Imperdibile per i fan di Tim Burton, ma interessante per tutti, Nightmare Before Christmas è da mettere comunque nella lista dei film da vedere... perché anche in questo mondo strampalato si può scoprire lo spirito del Natale.