mercoledì 25 ottobre 2017

Montecatini International Film Festival, la città invasa dalle scolaresche



MONTECATINI- Oltre cinquecento ragazzi a Montecatini per il MISFF, il Montecatini International Short Film Festival. Il centro termale toscano è stato “preso d’assalto” dagli studenti degli Istituti coinvolti nel progetto annuale di Alternanza Studio Lavoro promosso dal MISFF: il Liceo Linguistico Sorano, gli Istituti Benedetto Croce di Lucca, Pistoia e Montecatini Terme, il Liceo Coluccio Salutati di Montecatini Terme, l’ISS Vespucci- Colombo di Livorno, il Liceo Artistico di Porta Romana di Firenze, l’Istituto Tecnico Alberghiero Aurelio Saffi e l’Istituto Turistico Marco Polo.

I ragazzi hanno assistito alla finale del Concorso SVMI (Scuola Video Multimedia Italia), che ha visto la proiezione allo storico cinema Imperiale di Montecatini di nove cortometraggi prodotti dagli alunni di otto istituti italiani (da Lombardia, Sicilia, Emilia-Romagna e Piemonte), realizzati grazie ai laboratori di cinema promossi dalla FEDIC (la Federazione Italiana dei Cineclub), storico partner fondatore del MISFF, guidata da Lorenzo Caravello. I progetti e i laboratori di cinema per le scuole, condotti sapientemente da Laura Biggi (Responsabile Nazionale FEDIC Scuola), hanno coinvolto centinaia di studenti, professori e le Dirigenze Scolastiche, per fare “scuola di cinema”. La FEDIC ha poi operato una selezione dei cortometraggi più meritevoli provenienti da tutta Italia per presentarli nel corso del Festival di Montecatini.



«Il MISFF è un festival unico – spiega Marcello Zeppi, Presidente della manifestazione- perché unisce la passione per il cinema di qualità con l’attenzione alla formazione dei più giovani. Entro il 2017 saranno 500 i ragazzi coinvolti nei nostri progetti di Alternanza Studio Lavoro, e oltre mille entro il 2018. Crediamo nel cinema come veicolo di crescita e trasmissione delle conoscenze».

A seguire la premiazione in Comune a Montecatini di Valerio Cicco di fronte ai bambini della classe 4a dell'Istituto comprensivo Gianni Rodari Anzio 3, premiato da MISFF e FEDIC per come ha saputo utilizzare lo strumento cinematografico per affrontare un tema importante come quello delle vittime di mafia, con la sua opera prima “L’appello”, in gara nella Selezione Ufficiale del MISFF, e che è stato proiettato all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Roberto Saviano e il Presidente del Senato Paolo Grasso hanno voluto complimentarsi direttamente con il regista per come ha saputo fare – in modo diretto e anticonformistico- un appello al valore civile e all’educazione delle coscienze dei più giovani, nel venticinquesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. « "L'appello" nasce da un incastro fortunato tra me e una classe di bambini burloni: la 4a dell'Istituto comprensivo Gianni Rodari Anzio 3 – racconta il regista, e spiega - La fortuna, chiariamo, è stata tutta mia… Una storia semplice ma forte, burlona a tratti ma profonda e commuovente al tempo stesso. Questi magnifici bimbi hanno ridato nuova vita ai quei nomi che non sono solo incisi nelle grigie epigrafi della memoria, ma gli danno un suono, una musicalità che echeggia ancora viva e fresca. Una grande piccola storia e per me che ne sono stato l'autore insieme ai bambini e alle insegnanti ha dato una indelebile lezione professionale e umana».



Sempre nel corso del MISSF è stata proiettata l’anteprima di “Zoroastro”, opera ultima di Giuseppe Ferlito, regista e Direttore Artistico della Scuola di Cinema Immagina, che Giovanni Bogani, Direttore Artistico del Montecatini International Short Film Festival, descrive come «un autore che ha già vinto l’Airone d’oro, e che è un punto di riferimento quasi mitico per chiunque si avvicini al cinema indipendente».



«La storia è ispirata alla vera vicenda di Tommaso Masini, detto Zoroastro da Peretola, l’inserviente di Leonardo Da Vinci, che sperimentò il volo con le ali progettate dal grande genio del Rinascimento – spiega Ferlito. - Il film si svolge ai nostri giorni e il protagonista moderno della vicenda si identifica fortemente con il personaggio storico di Zoroastro, con il quale ha molte cose in comune, oltre alla straordinaria omonimia. Un sognatore moderno che costruisce con le sue mani, appunto, il suo sogno. Un uomo spinto dalla voglia di conoscenza, perché è la curiosità che rende magica la realtà che ci circonda».


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