lunedì 29 agosto 2016

Accadde Oggi. 25 anni fa la mafia uccide Libero Grassi

Libero Grassi era un imprenditore, nato a Catania, ma trasferitosi a Palermo da bambino. 
Di famiglia antifascista, Repubblicano, dopo aver abitato a Gallarate ritorna a vivere a Palermo, dove apre uno stabilimento tessile. Assieme all'attività, però, arrivano anche le richieste di pagare il pizzo.
Ma Grassi, "Libero" di nome e di fatto, ha il coraggio e la dignità di dire NO agli estorsori: e non solo, perché prende pubblicamente posizione contro la mafia, denunciando chi gli chiedeva i soldi.

 

E questa uscita la mafia non la può accettare: e così l'imprenditore siciliano, abbandonato dallo Stato, viene ucciso il 29 agosto 1991, all'età di 67 anni.

La sua condanna a morte venne firmata dopo questa lettera, pubblicata il 16 gennaio 1991 sul "Giornale di Sicilia".
Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere… Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone” e diremo no a tutti quelli come lui»


Oggi, a distanza di 25 anni, Palermo lo ricorda, commemora un altro eroe, un uomo perbene che osò sfidare Cosa Nostra e che è, ancora oggi, un esempio per tutti quegli imprenditori coraggiosi che non abbassano la testa e sanno ribellarsi, nonostante la solitudine in cui, spesso, li abbandonano Stato e Istituzioni.


(Claudia Bertanza)


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