[articolo di Massimo Baldino ]
Ho rivisto l'intervista di Giletti con la quale Milva nel 2010 dava l'addio alle scene. Uno dei tanti momenti-salotto in televisione, con Giletti forse un po' troppo invadente nel quale traspare comunque il grande carattere di questa "diva buona" dello spettacolo italiano. (qui).
Buona perchè il vero segreto di Milva fu quello di fare tutto estremamente sul serio, compreso il suo ruolo di diva, pur senza esserlo o ritenersi tale.
Penso sia inutile dire qui quanto questa artista sia stata immensa.
Capace di fare qualsiasi cosa: teatro, radio, canzone nobile e canzonetta.
Tutto appunto, grazie all'enorme personalità di cui era dotata.
Mi manca Milva e credo manchi a molti. Manca alla TV nei grandi show del sabato sera (peraltro ormai defunti da tempo). Manca alla radio dove oltre ad essere una brava conduttrice: epica fu la sua intervista a Francesca Bertini, riusciva a dispetto delle epoche e delle mode a essere presente nelle playlist musicali con molte delle sue canzoni come la splendida Alexander Platz di Battiato o la crepuscolare La Rossa scritta per lei da Jannacci.
Di più. Riusci persino a farsi largo con coraggiose incursioni nel mondo della disco commerciale. Ricordo bene negli anni ottanta quanto veniva programmata la sua spericolata Marinero.
Milva nacque nelle balere, come ricorda lei stessa nell'intervista sopra linkata e incise i suoi primi dischi per la storica etichetta di Stato Cetra addirittura con il Maestro Angelini. Un monumento della canzone. Tuttavia fu il Festival di Sanremo a consacrarla e a Sanremo volle tornare quando ormai già "diva affermata" oltre che donna matura accettò di interpretare teatralmente una sin troppo trascurata canzone intitolata "Uomini addosso".
Un brano orecchiabile eppure estremamente difficile da sceneggiare su un palcoscenico come quello dell'Ariston.
Immaginate una canzone come questa interpretata da qualcun'altra ? A me risulta estremaente difficile. Peraltro ricordo di avere assistito alle prove di quel brano. E ricordo il clima che si respirava in teatro. Qualcuno degli addetti ai lavori (ed era qualcuno che contava parecchio) faceva passare l'idea in sala stampa di una Milva distante e antipatica. Io ebbi solo l'impressione di una grandissima artista dietro la quale si nascondeva un essere umano fondamentalmente timido. Magari mi sbagliavo. In ogni caso un grande momento di televisione che vi ripropongo molto volentieri.
Penso sia inutile dire qui quanto questa artista sia stata immensa.
Capace di fare qualsiasi cosa: teatro, radio, canzone nobile e canzonetta.
Tutto appunto, grazie all'enorme personalità di cui era dotata.
Mi manca Milva e credo manchi a molti. Manca alla TV nei grandi show del sabato sera (peraltro ormai defunti da tempo). Manca alla radio dove oltre ad essere una brava conduttrice: epica fu la sua intervista a Francesca Bertini, riusciva a dispetto delle epoche e delle mode a essere presente nelle playlist musicali con molte delle sue canzoni come la splendida Alexander Platz di Battiato o la crepuscolare La Rossa scritta per lei da Jannacci.
Di più. Riusci persino a farsi largo con coraggiose incursioni nel mondo della disco commerciale. Ricordo bene negli anni ottanta quanto veniva programmata la sua spericolata Marinero.
Milva nacque nelle balere, come ricorda lei stessa nell'intervista sopra linkata e incise i suoi primi dischi per la storica etichetta di Stato Cetra addirittura con il Maestro Angelini. Un monumento della canzone. Tuttavia fu il Festival di Sanremo a consacrarla e a Sanremo volle tornare quando ormai già "diva affermata" oltre che donna matura accettò di interpretare teatralmente una sin troppo trascurata canzone intitolata "Uomini addosso".
Un brano orecchiabile eppure estremamente difficile da sceneggiare su un palcoscenico come quello dell'Ariston.
Immaginate una canzone come questa interpretata da qualcun'altra ? A me risulta estremaente difficile. Peraltro ricordo di avere assistito alle prove di quel brano. E ricordo il clima che si respirava in teatro. Qualcuno degli addetti ai lavori (ed era qualcuno che contava parecchio) faceva passare l'idea in sala stampa di una Milva distante e antipatica. Io ebbi solo l'impressione di una grandissima artista dietro la quale si nascondeva un essere umano fondamentalmente timido. Magari mi sbagliavo. In ogni caso un grande momento di televisione che vi ripropongo molto volentieri.
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