mercoledì 23 dicembre 2020

23 dicembre... cosa guardiamo a Natale?

 


Nella casellina numero 23 del nostro speciale calendario dell'avvento troviamo un ulteriore consiglio cinematografico: cosa guardiamo a Natale? Per molti era tradizione andare al cinema, il pomeriggio del 25 o del 26, ma come sappiamo quest'anno non sarà possibile. Ci può venire in aiuto la televisione. 

Tra i vari film che ci proporranno i vari canali, ci sentiamo di consigliare "Hugo Cabret", che andrà in onda venerdì 25 alle ore 23:15 su Rai 1. 

"Hugo Cabret" è un film di Martin Scorsese uscito nel 2011. 



Negli anni '30, Hugo Cabret è un orfano dodicenne che vive nascosto in una stazione ferroviaria a Parigi. Hugo aveva perso la madre da piccolo e viveva con il padre, un orologiaio morto a causa di un incendio avvenuto al museo dove lavorava. Rimasto inizialmente a vivere con lo zio Claude, manutentore degli orologi della stazione, il ragazzo, per sopravvivere, si è ritrovato costretto a mettere in atto continui furti e sotterfugi a diventare egli stesso manutentore degli orologi (dopo che lo zio lo ha abbandonato) e riparatore di ogni sorta di congegni e meccanismi. Di suo padre gli è rimasta la passione per il cinematografo e un automa meccanico che il padre aveva trovato nel museo e aveva cercato di riparare, miracolosamente sfuggito all'incendio. Per sua sfortuna, alla stazione ferroviaria, vive anche Gustave, reduce di guerra e ispettore ferroviario, il cui scopo principale è quello di acciuffare monelli e orfani che, vivendo di espedienti, cercano di sottrarsi all'orfanotrofio.

Hugo instaura così un rapporto speciale con l'automa, una relazione dai risvolti misteriosi, e con Isabelle, una ragazzina adottata dal proprietario del chiosco di giocattoli Georges Méliès, a cui Hugo ha rubato molti pezzi meccanici per riparare l'automa, venendo infine scoperto. In realtà l'automa fu costruito proprio da “papà Georges”, che grazie alle ricerche effettuate dai due ragazzi si rivelerà essere stato il più famoso cineasta dell'anteguerra e inventore di alcune delle più strabilianti tecniche cinematografiche dell'epoca, al confine tra il sogno e la magia. Méliès ha abbandonato l'attività cinematografica proprio a seguito dello scoppio del conflitto e del conseguente mutare delle esigenze del pubblico, finendo dimenticato da tutti ed in rovina.

Il film racconta, attraverso la storia romanzata di Hugo Cabret e del suo automa, la riscoperta ed il riconoscimento dell'opera di Georges Méliès.



Mio padre mi portava al cinema di continuo. Mi ha raccontato del primo film che ha visto. È entrato in una sala buia e su uno schermo bianco ha visto un razzo volare nell'occhio dell'uomo nella Luna. Gli si è conficcato dentro. Ha detto che è stato come vedere i suoi sogni in pieno giorno.

A domani!

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