Adua è oggi una donna matura e vive a Roma da quando ha diciotto anni. È una vecchia Lira, così i nuovi immigrati chiamano le donne giunte nel nostro paese durante la prima ondata di immigrazione negli anni settanta. Ha da poco sposato un giovane Titanic, un immigrato sbarcato a Lampedusa, e medita di tornare in Somalia dopo la fine della guerra civile. Ormai sola (la sua amica Lul è già rientrata in patria e il giovane marito è interessato più a Facebook che a lei), Adua si confida con la statua dell'elefante che sorregge l'obelisco in piazza Santa Maria sopra Minerva. Piano piano gli racconta la sua storia: suo padre Zoppe, ultimo discendente di una famiglia di indovini, lavorava come interprete durante il regime e negli anni trenta baratterà involontariamente la sua libertà con la libertà del suo popolo. Adua, fuggita dai rigori paterni e dalla dittatura comunista, approda a Roma inseguendo il miraggio del cinema. Purtroppo l'unico film da lei interpretato, un porno soft dal titolo "Femina somala", sarà fonte solo di umiliazione e vergogna. Solo adesso Adua sente di essere pronta a riprendere in mano la sua vita.
"Adua", di Igiaba Scego, è il romanzo recensito nella puntata di questa settimana di "Sotto a chi legge", in onda:
- martedì alle 9:30
- mercoledì alle 20
fine della guerra civile
RispondiEliminauno ha sempre la scelta di guardare un film https://igds.onl o di passare del tempo con un libro.
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