Daniele Babbini nato a Carrara, residente a La Spezia, è musicista, scrittore e cantautore. Noi lo abbiamo intervistato sulla sua attività musicale.
Quando inizia la tua attività musicale?
Ho iniziato giovanissimo, a 16 anni e il primo disco l’ho inciso due anni dopo con una band che faceva musica dark, io suonavo la chitarra. Poi ho iniziato a scrivere canzoni e a proporle in giro e ho incontrato un produttore che mi ha fatto registrare un provino con un brano che inizialmente era destinato ad altri cantanti, invece è rimasto a me e da lì è iniziato il mio percorso. Ho lavorato prima con la Warner, poi con la EMI e negli ultimi anni con Sony all’estero.
A proposito di estero, tu lavori molto in Spagna. Raccontaci la tua esperienza.
Sì, da due anni ho iniziato un percorso lì e nei paesi di lingua spagnola. Ho pubblicato in Spagna 4 singoli, cantati in spagnolo: già dal primo singolo ho avuto un ottimo riscontro e sono andato lì 5 volte a fare serate, promozioni, concerti. Sono soddisfatto perché è un percorso che all’inizio non mi aspettavo e che è nato abbastanza casualmente, in un momento in cui ero fermo, due anni dopo aver pubblicato l’ultimo disco. Infatti ho iniziato con una canzone vecchia, pubblicata qualche tempo prima: ora quando pubblico qualcosa in Italia esce in contemporanea anche lì.
Durante i concerti spagnoli in che lingua canti?
Beh, al momento ho solo 4 canzoni incise in spagnolo, quindi non ho un repertorio tale da giustificare un intero concerto in lingua spagnola, per cui dipende. Se si tratta di rassegne in cui presento due o tre brani, propongo quelli spagnoli, se ne devo cantare di più, alterno, perché a loro la musica italiana piace e poi , soprattutto a Barcellona, l’italiano lo capiscono benissimo.
Ora hai un disco in uscita. Ci dici qualcosa?
L’album è in preparazione e uscirà a giugno. Qualche giorno fa è uscito in Italia il singolo “È passato anche dicembre”, che ho scritto con Alessio Ventura (dei Dhamm) e che in spagnolo si chiama “Diciembre”. Inoltre è uscito anche un lyric video, girato da Jacopo Cozzani e Jacopo Rossi, due giovanissimi registi spezzini, con un entusiasmo che mi ha fatto ricordare i miei esordi. In questo video ci sono scene girate sulla neve e altre girate qui in città, con il testo della canzone che scorre. È uscito anche in spagnolo ed è un po’ diverso dai classici lyric video, che utilizzano di solito immagini statiche, qui vengono sottolineati gli stati d’animo che si provano nel momento in cui si ascolta la canzone. Le prime strofe sono molto intimistiche, per cui ci sono immagini della neve, poi il ritmo si fa più frenetico e allora ci sono scene della città, di notte, col traffico accelerato.
Uscito il disco, come lo promuoverai?
Sicuramente quest’estate andrò in Spagna con il nuovo tour. In Italia ho già iniziato ora a promuovere il singolo con interviste radiofoniche, e quando uscirà l’album lo voglio portare dal vivo, perché ho voglia di tornare a esibirmi.
Hai fatto la cover di “Storie di tutti i giorni”: perché?
Due anni fa io ho fatto un concerto con Riccardo Fogli ed erano i 35 anni della canzone. Inoltre quella era una delle canzoni preferite di mio padre, che è scomparso quando io ero un bambino e, tra i pochi dischi che aveva lui, ho trovato il 45 giri di “Storie di tutti i giorni”: è una canzone che sento molto mia, e che ha un testo attualissimo. Parlai di questo con Fogli e lui mi propose di farla: infatti è una versione autorizzata, tanto che nel video c’è anche la sua faccia. Avrebbe partecipato anche lui in voce, ma aveva appena firmato per la reunion coi Pooh e non poteva comparire in altri progetti. Così l’abbiamo riarrangiata in chiave un po’ più rock, più moderna e per me è stata anche una sfida, perché non mi ero mai cimentato prima in cover.
E ne farai altre?
Non lo so, forse una di Rino Gaetano per il nuovo disco, perché manca un brano per completare la scaletta, ma c’è già “Storie di tutti i giorni” e credo che una sola cover basti.
(Intervista a cura di Claudia Bertanza)
Daniele su Facebook: www.facebook.com/danielebabbini
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