L’edizione numero sessantotto della kermesse sanremese si preannuncia foriera di novità. Per scelta del direttore artistico, nonché presentatore, Claudio Baglioni, quest’anno non ci saranno le tanto vituperate esclusioni.
Infatti, i venti Big in gara li ritroveremo fino in fondo, una scelta di buon senso che quantomeno eviterà infinite discussioni e recriminazioni varie. Non che questa decisione renderà il Festival scevro da critiche, sia chiaro, Sanremo senza polemiche non avrebbe motivo di esistere. Rivelati nella serata dove sono stati scelti i giovani delle Nuove Proposte, andiamo ad esaminare i venti concorrenti uno per uno.
Prima di questo, vale la pena rimarcare l’ottima qualità dei brani presentati dai Giovani, davvero superiore alla media degli scorsi anni. C’è da scommettere che la parte del leone la faranno Mirkoeilcane, Ultimo e l’ex concorrente di X-Factor, Eva, ma passiamo ai professionisti.
Dovevano chiudere una lunghissima carriera con l’ultima réunion, ma a Sanremo troveremo ben 3/5 dei Pooh. Il chitarrista Red Canzian da solo, l’inedita coppia Facchinetti-Fogli in duetto; questi ultimi proporranno un brano che parla di come resistere a lungo sulle scene, ricordandoci che la gloriosa band mosse i primi passi nel Mesozoico, o giù di lì. Per una band che comunque ha ufficialmente appeso le ugole al chiodo, un’altra che lo sta per fare, Elio E Le Storie Tese. Il gruppo milanese stupirà ancora una volta il pubblico con un brano dal titolo emblematico, con l’ironia della quale sono maestri, “Arrivedorci”. Sarà il Festival dei gruppi e delle coppie, l’esatta metà in tutto, ma nel conteggio troviamo anche un trio davvero insolito, Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico. A parte l’inossidabile ex cantante della mala, gli altri due sono nomi poco conosciuti ma che hanno alle spalle decine di premi vinti e centinaia di collaborazioni di prestigio, insomma, la curiosità intorno a loro è tanta.
Tra i dieci solisti, oltre al sempiterno ed habitué dell’Ariston Ron, ci saranno Luca Barbarossa, con un brano dal titolo in romanesco, Max Gazzè con una canzone intitolata “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” ed il raffinato Enzo Rubino. Le quote ros, sono rappresentate dalla rossa Noemi, dalla ormai affermata Annalisa, altra figlia dei talent e dall’ormai consolidata Nina Zilli, una che non tradisce mai le attese.
Tornando alle coppie, quella che più affascina i cultori della musica non canzonettara, è senz’altro quella formata da Enzo Avitabile e Peppe Servillo; un artista di respiro internazionale, tra i migliori musicisti italiani in assoluto, affiancato dal leader degli Avion Travel per un duo che promette tanta, ma tanta qualità. Per coinvolgere le generazioni più giovani, ecco i lanciatissimi The Kolors, una band con delle potenzialità e dei margini di miglioramento che in futuro potranno stupire. Sulla stessa falsariga, Lo Stato Sociale, band underground catalogata come “indie”, più impegnata nei contenuti e quasi sconosciuta alle grandi platee.
Baglioni piazza il pezzo da novanta con la presenza di Mario Biondi, artista mondiale, ex spalla di Ray Charles e voce inconfondibile, una celebrità notevole soprattutto oltre confine.
Nel cast di Sanremo 2018 troviamo anche Le Vibrazioni del frontman Francesco Sarcina, già esibitosi come solista in qualche edizione fa ed un ritorno importante e clamoroso, i Decibel di Enrico Ruggeri. Riformatisi di recente con tanto di tour che ha riscosso successo, sapranno rinverdire i fasti della celebre “Contessa”?
Altro cantante che vanta un discreto palmares di Premi della Critica è Giovanni Caccamo, giovane cantautore siciliano tra l’altro conduttore televisivo. Per completare la carrellata, chiudiamo con altre due coppie che promettono ottime cose, la prima è formata da Diodato e Roy Paci. Non sono nomi conosciuti, ma hanno acquisito tanta esperienza, soprattutto Paci, artista giramondo eclettico e virtuoso. La seconda ed ultima coppia, vede Ermal Meta e Fabrizio Moro, con il primo che viene considerato un interprete tra i più interessanti degli ultimi anni (indimenticabile la cover di “Amara Terra Mia” di Modugno allo scorso Sanremo) ed autore di successo. Il secondo, salito alla ribalta anni fa proprio al Festival con la famosa “Pensa”, è ormai un punto fermo nell’ambiente musicale italiano.
Niente da eccepire, Claudio Baglioni ha fatto scelte coraggiose privilegiando la qualità ad una facile quantità, dove per quantità leggasi cantanti nazional-popolari. Considerando che lo stesso Baglioni, in fondo, un po’ nazional-popolare lo è, o di certo lo è stato per lungo tempo, non era affatto scontato trovare tanti nomi di livello e, questo anziano signore chiamato Festival, si preannuncia interessante.
Ovviamente, molti avranno da ridire così come molti, come ogni anno, snobberanno schifati la manifestazione. Dovendo fare un pronostico riguardo un possibile vincitore, sulla carta i favoriti sono Elio, Mario Biondi, Max Gazzè, la coppia Meta/Moro e Nina Zilli. Pochi nomi da classico Festival di Sanremo dunque, chissà che l’edizione numero sessantotto, come il famoso anno del secolo scorso, non sia rivoluzionaria…
(Fabrizio Bordone)
Fonte www.laspeziaoggi.it
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