Di Roel - Flickr, CC BY 2.0
Compie 85 anni oggi, 19 aprile, il pittore e scultore colombiano Fernando Botero.
Negli anni '50 Botero è in Italia, dove conosce le grandi opere del Rinasciamento italiano, soprattutto Giotto e Andrea Mantegna, che lo ispirano a tal punto da riprodurne i capolavori. Celeberrima la sua rivisitazione della "Gioconda" di Leonardo da Vinci.
Caratteristica delle opere di Botero è la predilezione dell'artista per le figure grasse, ma da dove viene questa scelta?
Tutto ebbe inizio nel 1956, quando l’artista ha ventiquattro anni, e contrariamente (e anche un po’ inaspettatamente) rispetto a quello che si potrebbe pensare, Botero non applicò la sua “dilatazione” a una figura umana o a un essere vivente, bensì a un oggetto: un mandolino. L’artista stava dipingendo uno studio per una natura morta (poi divenuta nota come Natura morta con mandolino) e aveva però raffigurato il foro di risonanza dello strumento in proporzioni decisamente più piccole rispetto al normale, con la conseguenza che il mandolino risultava molto più tozzo e allargato rispetto a un mandolino raffigurato con il foro nelle proporzioni corrette. L’artista fu allo stesso tempo colpito e visceralmente attratto da questa forma dilatata oltre il naturale, perché gli evocava una profonda sensualità. Dopo aver dunque “dilatato” il mandolino, Botero trovò il suo stile, e iniziò a dilatare le forme di altri oggetti, di animali, di esseri umani, conferendo a tutti quell’aspetto “grasso” che costituisce un po’ il suo marchio di fabbrica. (Fonte: www.finestresullarte.info).
Auguri, Maestro!
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