Il 21 febbraio del 1852 muore, a Mosca, lo scrittore e drammaturgo ucraino Nikolaj Valis'evic Gogol'.
« Siamo tutti usciti dal Cappotto di Gogol' ». Questa frase, pronunciata da Fedor Dostoevskji, rende perfettamente l'idea dell'importanza di Gogol nella letteratura russa e non solo.
"Il cappotto", racconto del 1842, storia grottesca di un impiegato prima preso in giro dai colleghi per il suo vecchio cappotto e poi derubato di quello nuovo acquistato con tanti sacrifici, rappresenta in pieno lo stile di Gogol.
Infatti lo scrittore ridicolizza i vari strati della società, li irride facendoli apparire come corrotti e viziosi. Gli stessi temi tornano nel suo romanzo "Le anime morte".
Tormentato da lotte interiori e vittima di varie crisi di nevrosi poiché la sua anima religiosa si scontrava col desiderio di forte satira verso la società russa, Gogol si sottopone a penitenze e digiuni forzati.
Muore, debilitato, a soli 42 anni.
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