Novantacinquenne, malato terminale di cancro, Monicelli decise di togliersi la vita, gettandosi dalla finestra della sua camera d'ospedale. Prima che la malattia lo devastasse del tutto, volle decidere come e quando morire.
Come l'ultima scena di un film.
I suoi funerali furono celebrati, in forma laica, nella sua casa romana, con la banda che suonava "Bella ciao" e il regista venne poi cremato.
Ateo, socialista e poi sostenitore di Rifondazione Comunista, fino all'ultimo Monicelli ha partecipato attivamente alla vita politica del Paese.
Di Mario Monicelli e dei suoi tanti film rimasti nella storia del cinema, da "La grande guerra" ad "Amici miei", passando per "Speriamo che sia femmina" e "I soliti ignoti", parlerà la prossima puntata di WikiRadio Oggi in onda martedì 29 alle 11:30.
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La leggendaria supercazzola, ossia il discorso lungo e incomprensibile che il Conte Mascetti alias Ugo Tognazzi rifilava a ignari interlocutori, è ormai di uso comune. Lo scorso anno, proprio nel quarantennale di "Amici miei", il termine è entrato nello Zingarelli e sta a indicare chi parla senza dire nulla.
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