lunedì 11 luglio 2016

Collinarea Festival compie 18 anni: dal 23 luglio 30 spettacoli, laboratori e una importante installazione artistica



LARI (PISA) – Il Collinarea Festival compie diciotto anni. Avrebbe potuto festeggiarli nel peggiore dei modi, ovvero smettendo di esistere. E invece lo farà nel migliore possibile, con un’edizione che nasce dall’adesione di artisti che hanno fatto diventare grande Collinarea, quelli che talvolta sono diventati grandi anche grazie al festival. D’altronde non si può celebrare un compleanno importante senza gli amici, i colleghi di quel “sommerso” che dà così tanto al teatro italiano. Per questo il Collinarea Festival 2016 è un’edizione realizzata “con” tutte le compagnie e gli artisti che partecipano perché, questa volta più che mai, è “con” loro che il festival si fa.

Gli artisti, sempre loro, hanno infatti deciso di partecipare gratuitamente al festival pur di non farlo morire dopo che, solo quattro mesi fa, il Teatro Nazionale della Toscana ha deciso di ritirare il proprio sostegno alla manifestazione. Una scelta acritica che ha tolto ossigeno non ad una singola attività, ma ad un sistema virtuoso, una buona pratica che, in rapporto con le alte iniziative promosse da Scenica Frammenti, ha dato sostegno e visibilità a tante compagnie impostesi poi all’attenzione nazionale. Misteri del nuovo FUS e delle formule matematiche su cui si regge.

Ma il Collinarea Festival c’è, anche quest’anno, pur nell’Urgenza che fa da sottotitolo all’edizione 2016. Un’edizione tra le più interessanti della sua esistenza, a partire dall’installazione artistica del Progetto Container. Questo vedrà due contenitori collocati e allestiti a Lari, nella via principale del centro storico. Al loro interno Il Padrino parte in quarta, un’opera di Cesare Inzerillo che si è imposta quale perfetta immagine del festival e metafora dell’intero “sistema Italia”. 

Presentazione il 25 luglio con intervento di Vittorio Sgarbi.

E poi gli spettacoli, ovviamente e prima di tutto. Sono quasi trenta gli spettacoli e gli studi programmati nel teatro, nelle piazze del paese, nel cortile e nelle sale del castello dei Vicari. Tra i primi quello di Sergio Staino, sabato 23 luglio, giorno dell’inaugurazione del festival, con Io sono Bobo. A seguire, solo per citarne alcuni, domenica 24 Valentina Carnelutti con Non ho altro da aggiungere, lunedì 25 la compagnia iraniana Moj Theater con La Signora, martedì 26 Pierpaolo Capovilla in Confessioni, mercoledì 27 Ura Teatro con Fabrizio Pugliese in Transumanze e INTI/Luigi D’Elia-Francesco Niccolini con Cammelli a Barbiana. Quindi, giovedì 28, Pupi e Fresedde che presenta lo studio La guerra dei somari, interpretato da Ciro Masella e Ura Teatro con Fabrizio Saccomanno in La guerra dei somari. Infine, per concludere le citazioni, venerdì 29 la versione radiofonica de I giganti della montagna di Fortebraccio Teatro.

Ma siccome il festival è rimasto fedele alla sua mission di visibilità per le nuove proposte, eccone due che provengono, come di consueto, dal Premio Anteprima ideato appositamente da Scenica Frammenti per scoprire e programmare compagnie under 35. Si tratta della Compagnia R/V con l’anteprima ICH BiG (mercoledì 27) e dei Maria Assunta Lo Carmine in Maria Assunta Lo Carmine (venerdì 29).

In realtà il Collinarea Festival 2016 è altro ancora. Parliamo dei cinque laboratori presentati dal 25 al 30 luglio da Teatro dei Venti (Un’assurda verità), Ordine Sparso (Praenomen), Carrozzeria Orfeo (Qualche piano sopra), Leviedelfool (Apocalisse) e Andrea Cavarra (Laboratorio di costruzione maschere, 28-30 luglio).

Non manca neanche il gran finale di InArea di sabato 30 luglio, la consueta chiusura in festa del Collinarea Festival. InArea – la Cabala trasformerà il borgo medievale in un grande palcoscenico dislocato. Cinque tappe di un percorso che vuol somigliare a un enorme Gioco dell’Oca. Ma non basta. Perché la festa deve essere necessariamente in musica. Ecco quindi il concerto dei Mamma li Turchi con la partecipazione straordinaria di Bobo Rondelli, altro amico di vecchia data del festival.

Infine il Collinarea Restaurant, lo spazio dedicato ad un altro incontro fondamentale: quello tra pubblico, operatori, giornalisti, organizzatori e artisti intorno alle tavole imbandite di buon cibo e di vino. Nel centro del paese, dal tardo pomeriggio di ogni giornata di festival, una sorta di taverna a cielo aperto accoglierà i visitatori del festival. Questi troveranno un luogo speciale dove cenare e restare immersi nella piacevole atmosfera degli spettacoli e del borgo medievale di Lari.

Programma completo su www.colllinarea.it

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