(Via D'Amelio, la lapide sotto l'olivo)
“Devo fare in fretta,
perché ora tocca a me”.
Queste parole furono pronunciate da Paolo Borsellino dopo il
23 maggio del 1992, dopo la morte del collega e amico Giovanni Falcone.
Borsellino lo sapeva: sulla lista nera di Cosa Nostra c’era anche lui.
Nonostante lo sapesse, nonostante sentisse la morte che gli alitava sul collo,
Borsellino dopo la morte di Falcone non si fermò mai, in quei 57 giorni che gli
rimasero da vivere. Lavorava freneticamente, in una feroce lotta contro il
tempo.
La sua battaglia finì in un’assolata domenica di luglio: il
19, nel pomeriggio, in via D’Amelio, sotto casa della madre. Un boato, che si
sentì in mezza città, un boato che uccise sul colpo il Giudice e cinque
agenti: Agostino Catalano, Emanuela Loi,
Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, gli “angeli di Paolo”,
che non lo abbandonavano, non potevano abbandonarlo. Anche loro, in quella
calda e sonnolenta giornata di metà estate, andarono incontro alla morte. La madre di Borsellino, pensando a uno scoppio
dovuto al gas, scese. Non capì subito quello che era successo: fumo, lamiere,
distruzione ovunque.
“Palermo sembrava
Beirut” dicono i testimoni di quel torrido pomeriggio.
Ci fu l’indignazione, ci furono lacrime e passerelle di
Stato, la rabbia dei palermitani e il risveglio delle coscienze. E poi vennero
i depistaggi, le bugie, i falsi testimoni. E l’assenza della Giustizia.
Giustizia che la famiglia Borsellino aspetta ancora, 24 anni dopo. 24 anni di
silenzi e omissioni, di uno Stato che negò protezione a uno dei suoi servitori
più fedeli. 24 anni senza quella Agenda
Rossa che sparì “misteriosamente” pochi secondi dopo la strage e che viene
simbolicamente alzata al cielo ogni anno, in Via d’Amelio dal Movimento delle
Agende Rosse, fondato dal fratello di Paolo, Salvatore Borsellino che urla
sempre la sua sete di giustizia, convinto che prima o poi Palermo, la Sicilia e
l’Italia intera potranno respirare quel
fresco profumo di libertà.
(Claudia Bertanza)
Nessun commento:
Posta un commento